Cronache
Berlusconi mandante delle stragi di mafia del '93? Indagato con Dell'Utri

Mafia e stragi del 1993. Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri indagati dalla procura di Firenze
STRAGI DI MAFIA DEL 93, BERLUSCONI INDAGATO A FIRENZE
Tornano antichi guai per Berlusconi. C'è lui dietro le stragi di mafia del 1993? Il leader di Forza Italia risulta indagato a Firenze insieme a Marcello Dell'Utri, già in carcere dopo la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. I pm vogliono capire la veridicità delle intercettazioni del boss Graviano.
ALLA BASE DELL'INCHIESTA LE INTERCETTAZIONI DI GRAVIANO
L'indagine a carico di Berlusconi e Dell'Utri è stata riaperta dopo che i magistrati di Firenze hanno ottenuto dai colleghi di Palermo le intercettazioni dei colloqui in carcere del boss di Cosa Nostra Giuseppe Graviano, che indicherebbero appunto in Berlusconi il mandante delle stragi. Chiaramente la veridicità delle affermazioni di Graviano, ottenute durante l'inchiesta sulla trattativa Stato mafia, sono tutte da verificare, ma intanto il gip di Firenze ha ammesso la domanda dei pm e disposto la riapertura del fascicolo.
"BERLUSCONI VOLEVA UNA BELLA COSA"
Nelle intercettazioni Graviano diceva al suo compagno di cella: "Novantadue già voleva scendere… e voleva tutto (...) Berlusca... mi ha chiesto questa cortesia... (...) Ero convinto che Berlusconi vinceva le elezioni ... in Sicilia ... In mezzo la strada era Berlusca... lui voleva scendere... però in quel periodo c’erano i vecchi... lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa...". "Nel ‘94 lui si è ubriacato perché lui dice ma io non posso dividere quello che ho con chi mi ha aiutato... Pigliò le distanze e fatto il traditore (...) Venticinque anni fa mi sono seduto con te…Ti ho portato benessere, 24 anni fa mi è successa una disgrazia, tu cominci a pugnalarmi… Ma vagli a dire com’è che sei al governo, che hai fatto cose vergognose, ingiuste…".
IL PENTITO SPATUZZA
Nelle intercettazioni si fa anche il nome di Dell'Utri. Graviano, già condannato per le stragi del 1992 e del 1993, aveva già fatto confidenze del genere al pentito Gaspare Spatuzza, considerato attendibili e le cui affermazioni erano alla base della precedente inchiesta in merito, poi archiviata.