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Neonata sbranata da un pitbull, il comportamento sospetto del padre: due versioni contrastanti

Napoli, troppe cose non tornano in questa drammatica vicenda

di redazione

Neonata uccisa da un pitbull, la versione sul "randagio" che non ha convinto gli inquirenti

Restano ancora molti i dubbi degli inquirenti sulle versioni contrastanti fornite dal padre della bambina di 9 mesi di Acerra, in provincia di Napoli, sbranata e uccisa dal pitbull di famiglia sabato notte. Ai medici il papà ha raccontato, in un primo momento, dell’aggressione subita da "un cane randagio". Quando sul posto sono arrivati gli agenti è venuta fuori una versione diversa. Erano circa le 22:30 e in casa erano soli. La mamma era fuori per lavoro. Il papà - riporta Il Corriere della Sera - era sul letto insieme alla figlioletta e si è addormentato. Di quello che è avvenuto dopo dichiara di non sapere nulla. Si sarebbe risvegliato quando la piccola era stata già trascinata a terra dal cane. Sul caso la procura di Nola ha aperto un’inchiesta perché ci sono alcuni punti da chiarire.

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È stato disposto un esame tossicologico nei confronti dell’uomo per verificare se fosse effettivamente addormentato o sotto effetto di qualche sostanza. Ma gli inquirenti stanno valutando anche se la piccola sia stata aggredita mentre era in braccio al papà e non accanto a lui sul letto. Una posizione, la prima, forse più compatibile con una reazione violenta dell’animale. Per alcuni residenti, - prosegue Il Corriere - i genitori della piccola non hanno capito quanto il cane fosse pericoloso. Una questione che solleva il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli: "Per accudire questo tipo di cani servirebbe un patentino rilasciato dalle autorità veterinarie". L’ex ministro Carlo Giovanardi parla di dati allarmanti: "Ogni anno dieci vittime, la metà sono bambini".

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