Omicidio Sara Di Pietrantonio, rito abbreviato per il killer
Omicidio Sara Di Pietrantonio: l'ex a processo col rito abbreviato
Omicidio Di Pietrantonio, il killer a processo con rito abbreviato
Capelli rossi e ricci, sguardo dolce. Questo è il ritratto di Sara Di Pietrantonio, la studentessa di 22 anni assassinata nella notte tra il 28 e il 29 maggio dell’anno scorso in via della Magliana a Roma. A ucciderla è stato il suo ex fidanzato, Vincenzo Paduano, classe 1989, vigilante. Per lui ci sarà il rito abbreviato e già il 5 maggio potrebbe essere emessa la sentenza. Questa è stata la decisione del Gup Gaspare Sturzo. Fra le parti civili, è stata anche ammessa l’associazione ‘Differenza donna’. La dinamica del terribile omicidio è agghiacciante. Secondo gli inquirenti, Paduano l’avrebbe inseguita di notte mentre la ragazza si trovava a bordo della sua autovettura. Poi l’avrebbe costretta a scendere dalla macchina.
L’avrebbe strangolata e poi le avrebbe dato fuoco con liquido infiammabile. Poi sarebbe tornato al lavoro come se nulla fosse. Il corpo semi carbonizzato della giovane è stato ritrovato fra i cespugli, a pochi passi dall’automobile, carbonizzata anche essa. Ma secondo le indagini, qualcosa non andava già da prima. Paduano l’avrebbe contattata in modo ripetuto e quasi ossessivo sul cellulare (i messaggi delle chat rientrano fra le prove della Procura), avrebbe controllato i rapporti della ragazza sui social, l’avrebbe seguita nei suoi spostamenti. L’uomo avrebbe persino aggredito Sara una settimana prima dell’omicidio, strattonandola per un braccio. Un vero e proprio incubo, culminato nella morte della ragazza. Il motivo? Il giovane non accettava la fine della loro relazione. A Paduano sono contestati dalla Procura reati tremendi: omicidio con l’aggravante della premeditazione, atti persecutori e distruzione di cadavere. Per il 7 e il 10 aprile sono state fissate le udienze per la discussione tra le parti, mentre a maggio è prevista la sentenza.
Dura la condanna dell’associazione: “Differenza donna Ong condanna l’uccisione di Sara Di Pietrantonio e si è costituita parte civile contro il vigilante Vincenzo Paduano – fa sapere l’ufficio stampa dell’associazione - Sara è stata prima strangolata e poi data alle fiamme da Vincenzo Paduano, il quale non accettava che lei avesse un’altra relazione. Differenza Donna Ong condanna con forza questo atto come espressione di una cultura sessista e patriarcale che legittima il potere dell’uomo a disporre del corpo e della vita della donna. La violenza maschile sulle donne è una violazione dei diritti umani. L’uccisione di Sara lede i diritti di tutte e mina le basi di sostenibilità di una società che voglia essere effettivamente democratica”.