Cronache

Brusca, ex mafioso sorvegliato speciale. Per il Tribunale è ancora pericoloso

Ancora pericoloso l'ex mafioso Giovanni Brusca. Segnalati possibili riavvicinamenti ad ambienti mafiosi e criminali

Sorveglianza speciale per Giovanni Brusca. L'ex fedelissimo di Totò Riina ha dato segni di riavvicinamento ad ambienti mafiosi e criminali

Fuori dal carcere, ma non in completa libertà. Giovanni Brusca - fedelissimo di Totò Riina, esecutore della strage di Capaci e uccisore del figlio del pentito Santino, il 13enne Giuseppe Di Matteo, strangolato e sciolto nell’acido - ha finito lo scorso anno di scontare la pena di 25 anni di detenzione, ma l’ex boss mafioso resta ancora potenzialmente pericoloso, secondo il questore di Palermo Leonardo Laricchia.

Il Tribunale di sorveglianza di Roma ha dunque accolto la richiesta del questore siciliano di sottrarre una serie di libertà a Giovanni Brusca, ottenute dall’ex boss mafioso nel maggio 2021, al termine dei 25 anni di carcere scontati a Roma. Brusca sarà sottoposto a obblighi di firma, non potrà uscire di sera e prima di una certa ora al mattino e non dovrà incontrare persone con precedenti penali. Provvedimenti, questi, presi a seguito di suoi possibili segni di riavvicinamento ad ambienti mafiosi e criminali.

La scarcerazione del boss di San Giuseppe Jato (Palermo), è stata oggetto di violente proteste dei familiari delle vittime, che non hanno però ottenuto ascolto. I 25 anni di detenzione di Giovanni Brusca, sia pure con benefici carcerari e permessi periodici, rappresentano il periodo massimo di pena da scontare in cella, per i collaboranti che non tornano a commettere reati.