Cronache

Brusca fuori ma restano in cella i boss Graviano. Per “incastrare" Berlusconi?

Di Pietro Mancini

I grandi assassini non si liberano. Il killer di Falcone fuori ma restano in cella i boss Graviano...

A quanti dicono: ha scontato la sua pena, è giusto che Brusca sia fuori, occorre rispondere: assolutamente no! Per assassini, spietati, come don Giovanni, deve valere il fine pena mai! “È l’ennesima vergogna della giustizia!”, ha protestato Rita dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto, una delle tante vittime delle spietate cosche.

Stanno ancora, giustamente, in cella, negli USA, i responsabili degli omicidi di R.Jennedy, nel 1968, e di John Lennon, nel 1980.Brusca non ha, “solo”, eliminato Falcone, il giudice simbolo del contrasto dello Stato a Cosa nostra, e un bambino innocente, Giuseppe Di Matteo, figlio di un “pentito”. Così ne descrisse la spietata esecuzione : “Io ci sono andato da dietro e ci ho messo la corda al collo...il bambino aveva urinato e si era fatto anche addosso, per la paura di
quello che aveva potuto capire”.

Il killer palermitano ha inferto ferite, terribili e mortali, al Paese, alla coscienza civile dell’Italia. Avrebbe dovuto morire in cella come Totò Riina, suo pari grado nella organizzazione mafiosa. Perché, dunque, Brusca è fuori e i “compari” Graviano dentro? Un “premio” per i contributi al discusso e… Travagliato processone sulla presunta trattativa Stato-mafia, con imputati anche politici ufficiali e dei CC, come Mori, che catturò Riina? Invece, sono in cella, da 27 anni, i fratelli Graviano, i capi di Brancaccio : si spera che “incastrino” Berlusconi come corresponsabile delle stragi del 1993?