Bufale VIP: la raccomandata sorella di Maria Elena Boschi è Scarlett Johansson
L'assurda follia dei divi scambiati per parenti privilegiati di politici PD da riempire di insulti. Fra le vittime anche Renzi, Boldrini, Kyenge
Malgrado la siccità dell'estate 2017, la pioggia, anzi la tempesta di bufale sui social continua imperterrita. L'ultimo tormentone in ordine di tempo è la foto di Magic Johnson e Samuel L. Jackson, sbattuti sui social italiani come "risorse boldriniane" venute in Italia, precisamente a Forte dei Marmi, per spendere da Prada i soldi che gli regaliamo. La stessa Nina Moric ha pubblicato un post - ma sappiamo che Nina, o chi gestisce il suo profilo facebook, non è così sprovveduta e sa perfettamente il fatto suo - in cui finge di non riconoscere il celebre cestista e il divo hollywoodiano di Pulp Fiction, scambiandoli per immigrati.
Contemporaneamente gira la fandonia secondo cui la Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi avrebbe fatto nominare la fantomatica sorella Carola direttrice dell'altrettanto fantomatico centro coordinamento delle regioni a 25mila euro al mese. Peccato che la foto di tale Carola - mai esistita - sia quella dell'attrice Scarlett Johansson. Impossibile cascarci? No, ahinoi. Perché una marea di persone - in primis grillini, perché queste "card" finiscono soprattutto nei gruppi legati al m5s, in seconda battuta in quelli leghisti - lascia i soliti commenti inenarrabili invocando stupri di massa (descritti nei minimi particolari), morti, stragi, acidi sfiguranti e tutte le varie declinazioni del disagio della "giente honesta" quella che in certi casi dà fuoco ai boschi o fa a pezzi la sorella.
Prima di Maria Elena Boschi, erano state vittime di queste "card oltre i confini della realtà" la solita Cécile Kyenge, rea di aver fatto nominare una mai nata figlia Rita Anna a capo di un mai nato ministero dell'integrazione a 15mila euro al mese. Peccato che la foto di Rita Anna sia in realtà quella della celeberrima cantante Rihanna. Alla bufala hanno abboccato numeri sconvolgenti di persone, più che altro simpatizzanti del m5s. Qualche tempo fa girava una card con le fattezze sensuali di una famigerata cugina di Matteo Renzi, Deborah, rea di gestire addirittura 140 cooperative di assistenza agli immigrati. Falso anche questo: le sensuali fattezze ritratte sulla card appartenevano infatti a Debora Caprioglio, attrice divenuta celebre con il film Paprika di Tinto Brass. La fake news fece il giro dei social e ingannò una marea di sprovveduti, tanto che perfino l'esperto informatico e debunker David Puente fu obbligato a scrivere un articolo per ristabilire la realtà.
Prima di "Debora Renzi" era stato il turno di Luciana, evanescente sorella di Laura Boldrini, che questa volta si occupava di 340 cooperative di assistenza agli immigrati. Inutile dire che anche questa era una bufala bella e buona (la foto era di Krystin Ritter, attrice televisiva) che scatenò le ire della Presidente della Camera che rivelò anche di aver perso una sorella, morta qualche anno prima, condannando chi speculava sul suo lutto personale.
Dalla breve carrellata di cui sopra, si può tracciare uno schema ben preciso: i politici su cui scagliarsi sono più o meno sempre del Pd, a parte la Boldrini che come ben sappiamo fa storia a sé per quanto riguarda insulti e offese, e i "motivi di indignazione" sono perlopiù legati all'immigrazione, come anche nel caso di Magic Johnson e Samuel L. Jackson scambiati per profughi profittatori. Probabile che le card siano realizzate allo scopo di prendere in giro chi ci casca, in una parola per "trollare" (come si dice in gergo social). Ma, qualunque sia l'idea di base, il risultato è sempre lo stesso: insulti, offese, violenza verbale, minacce, bullismo, e sollevazioni popolari virtuali contro negri, profughi, immigrati. Fino alla prossima bufala virale. L'estate sta finendo, il disagio continua.
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