Cronache

Cop 27, il 2022 è l'anno più bollente di sempre. Temperature record

Analisi della Coldiretti in occasione del Cop 27 in Egitto sulla base dei dati Isac Cnr

In Puglia sono sbocciati i ciliegi, in Veneto fioriscono i nespoli ed anche le mimose in anticipo di 5 mesi


Il vertice sui cambiamenti climatici Cop 27 si apre in un 2022 che si classifica fino ad ora in Italia come l’anno più caldo di sempre con una temperatura nei primi dieci mesi del 2022 addirittura superiore di +1,07 gradi rispetto alla media storica, ma si registrano anche precipitazioni ridotte di oltre un terzo. È l’analisi della Coldiretti in occasione del Cop 27 in Egitto sulla base dei dati Isac Cnr, che effettua rilevazioni in Italia dal 1800.

"L’anomalia climatica rispetto alla media - sottolinea la Coldiretti - è stata piu’ evidente nel nord (+1,41 gradi) rispetto al centro (+1,01 gradi) e al sud (+0,85 gradi) a conferma dei cambiamenti climatici in atto. L’aumento delle temperature è stato accompagnato dall’esplosione degli eventi estremi nel 2022 con una media di oltre 9 al giorno sulla Penisola tra siccità, bombe d’acqua, nubifragi, tempeste di vento, trombe d’aria e violente grandinate, secondo dati Eswd, che hanno provocato danni per l'agricoltura nazionale – sottolinea la Coldiretti – per un valore che supera già i 6 miliardi di euro dall’inizio dell’anno, pari al 10% della produzione nazionale".

"Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi". “L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli promuovendo l’uso razionale dell’acqua, l’innovazione tecnologica per la riduzione dell’impatto ambientale, l’economia circolare con la produzione di energie rinnovabili come biogas e biometano e lo sviluppo del fotovoltaico sui tetti senza consumo di terra fertile” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “l’agricoltura italiana è diventata negli anni la piu’ green d’Europa ma di fronte al caro energia bisogna intervenire al piu’ presto per salvare stalle e aziende ed investire con interventi strutturali per guardare al futuro, dai bacini di accumulo per l’acqua di cui le campagne hanno bisogno all’agricoltura 4.0”.

Clima: Coldiretti, col caldo record di ottobre natura in tilt

 Il maltempo si è abbattuto sull’Italia dopo un mese di ottobre che ha fatto registrare un temperatura media superiore di 2,04 gradi rispetto alla media storica con una punta di ben +3,08 gradi al nord mentre nel centro Italia l’anomalia è stata di +1,62 gradi e al sud di +1,36 gradi. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati relativi ad ottobre 2022 di Isac Cnr che effettua rilevazioni in Italia dal 1800. "Si tratta – sottolinea la Coldiretti - del mese di ottobre piu’ caldo mai registrato nel nord Italia mentre a livello nazionale si classifica al secondo posto dopo il 2001.Una situazione che ha mandato la natura è in tilt con il caldo record che ha ingannato le piante fiorite fuori stagione da Nord a Sud del Paese, come in Puglia dove sono sbocciati i ciliegi mentre in Veneto fioriscono i nespoli ed anche le mimose in anticipo di 5 mesi rispetto all’8 marzo, il tradizionale appuntamento della festa della donna".

"Le fioriture anticipate sono pericolose perché – spiega la Coldiretti – sono sensibili al maltempo con l’abbassamento delle temperature con la conseguente diminuzione del potenziale produttivo delle coltivazioni. Ma nelle campagne gli effetti si fanno sentire anche – precisa la Coldiretti – per i parassiti che sono rimasti attivi con le temperature miti e attaccano più facilmente le colture ancora in campo, come avviene peraltro nelle città dopo sono ancora diffuse zanzare e mosche. L’arrivo del maltempo – continua la Coldiretti - salva le semine autunnali del grano e degli altri cereali dopo un lungo periodo di caldo e siccità che ha inaridito i terreni. Ma la pioggia per essere di sollievo – conclude la Coldiretti - deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente accompagnate da grandine provocano danni diretti sui raccolti ma anche perché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con frane e smottamenti come purtroppo è accaduto".