Cronache
Carabiniere ucciso e Varriale con Brugiatelli un'ora prima della chiamata
Cerciello e Varriale erano a Trastevere un'ora prima della chiamata al 112: ecco perché
CARABINIERE UCCISO, IL CONTENUTO DELL'ORDINANZA
Cerciello Rega e Varriale con Brugiatelli un'ora prima della chiamata
I carabinieri Varriale e Rega vengono chiamati in piazza Mastai da 4 colleghi che, liberi dal servizio, hanno visto alcune persone muoversi con fare sospetto. Salgono su un motorino e provano a inseguire quelle persone. Provano a fermare Brugiatelli, poi lo spacciatore, quindi Natale Hjorth, l'americano che viene accompagnato a comprare lo stupefacente e che viene sorpreso a raccogliere un involucro da terra, che spiegherà essere Bentelan prima di consegnarlo al militare. Il carabiniere non può sapere che due ore più tardi quel ragazzo dai capelli biondi, riuscito a dileguarsi, assisterà all'omicidio del suo collega. "Dall'annotazione del carabiniere Varriale emerge che poco tempo prima di ricevere l'incarico di effettuare l'operazione in abiti civili, alle ore 1,19, era intervenuto in piazza Mastai su ordine del maresciallo Pasquale Sansone che gli riferiva di trovarsi sul posto insieme ad altri operanti per la ricerca di un soggetto che si era sottratto all'identificazione dandosi alla fuga dopo aver consegnato ai militari un involucro di colore bianco contenente una compressa di tachipirina". Ad aggiungere un nuovo particolare sulla notte in cui è stato ucciso il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega è l'ordinanza con cui il gip della Capitale, Chiara Gallo, ha disposto il carcere per i due cittadini americani Christian Gabriel Natale Hjort e Finnegan Lee Elder. "Sul posto - continua il giudice - veniva identificato Sergio B. che riferiva di essere stato vittima di un borseggio operato da due persone che dopo il furto si allontanavano a piedi in direzione lungotevere altezza ponte Garibaldi. Precisava inoltre che all'interno della borsa che gli avevano asportato era presente il suo cellulare documenti ed altri effetti personali. Al momento gli operanti invitavano Sergio B. a sporgere denuncia presso un qualsiasi ufficio di polizia e riprendevano il normale servizio".
Carabiniere ucciso: collega, Mario disse 'mi hanno accoltellato'
"Prima di accasciarsi ha detto mi hanno accoltellato". E' quanto affermato da Andrea Varriale, ilcarabiniere che era con il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega sul luogo dell'aggressione. La frase e' citata dal gip Chiara Gallo nell'ordinanza con cui ha disposto il carcere per i due cittadini americani.
Carabiniere ucciso: gip,nessuno dei 2 ha compreso gravita' condotta
"Nessuno dei due indagati ha dimostrato di aver compreso la gravita' delle conseguenze delle proprie condotte, mostrando un'immaturita' eccessiva anche rispetto alla giovane eta' e al grado di violenza che connota le condotte di entrambi". Lo scrive il gip di Roma, Chiara Gallo, nell'ordinanza cautelare che ha disposto il carcere per i due americani, Christian Gabriel Natale Hjort e Finnegan Lee Elder, accusati di concorso in omicidio per aver ucciso con 11 coltellate il vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega.
CARABINIERE UCCISO: ELDER DAL CARCERE, 'NON AVEVO CAPITO CHE ERA CC, HO AVUTO PAURA'
"Non avevo capito che era un carabiniere, ho avuto paura, credevo fosse uno dei pusher". Sono le parole che ha ripetuto al suo difensore in carcere Finnegan Lee Elder, il giovane americano che ha confessato di aver accoltellato il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.
Carabiniere ucciso: ecco gli episodi ancora da chiarire
Le carte giudiziarie, probabilmente, non lo racconteranno mai. Ma errori e misteri hanno segnato la notte tra il 25 e il 26 luglio scorso quando dopo il furto del borsello denunciato a Trastevere da Sergio B., il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ha perso la vita, colpito a pugnalate dal giovane americano Elder Lee Finnegan. Le conversazioni tra l'operatore del 112 e Sergio B. dimostrano, dal punto di vista dei carabinieri, che l'operazione di quella notte non era 'sottobosco' e che la centrale operativa aveva piena consapevolezza dell'intervento che due uomini in borghese avrebbero dovuto svolgere di li' a poco. Tutto sotto controllo allora? "La sensazione e' che Cerciello e il collega Andrea Varriale - dice pero' all'Agi chi lavora sul campo - abbiano sottovalutato la situazione. Forse pensavano di trovarsi di fronte a due sprovveduti. Ma quando uno tira fuori un coltello e' gia' troppo tardi". "I due carabinieri - spiega la fonte - non hanno commesso errori di procedura, almeno nella fase iniziale. Di solito viene informato il diretto superiore che autorizza l'intervento oppure si avverte la centrale operativa, cosa che e' effettivamente avvenuta perche' c'e' traccia della comunicazione".
Continua pero' a non essere chiaro se all'appuntamento-trappola Cerciello e Varriale siano andati o no con adeguata copertura di altri colleghi. E se i due fossero o meno armati: "Forse volevano eseguire un arresto in flagranza di reato e assumersi tutto il merito", ipotizza. E ancora: le carte non dicono se c'era anche Sergio B. all'incontro concordato nel quartiere Prati. E' stato lui a indicare ai militari i due soggetti che gli avrebbero dovuto restituire la borsa in cambio di 100 euro? Nelle carte la risposta non c'e'. E perche', negli attimi successivi alla morte del vicebrigadiere, con la fuga immediata dei due americani, si e' subito sospettato di due magrebini senza avere dubbi su questa pista?