Cronache

Carabinieri Piacenza, il racconto del trans:“In caserma festini pippando coca"

La compagna di Montella era complice. Spuntano i telefoni satellitari da 1600 euro da usare con i "calabresi"

Carabinieri Piacenza, coca e orgie con i trans 

“Se non collabori, se non mi dai lavoro, in un modo o nell'altro ti frego e ti mando in Brasile. Puoi anche scappare perché qui non ti faccio più mettere piede”. È uno stralcio di un’altra ricostruzione da brividi fatta da La Stampa sulla vicenda surreale della caserma di Piacenza. Sarebbero le minacce fatte dal comandante della stazione Levante, il maresciallo Marco Orlando, e rivolte a una transessuale in diverse occasioni già un anno e mezzo fa.

Nella caserma della centralissima via Caccialupo sarebbero avvenuti numerosi abusi e i militari l' avrebbero usata come quartier generale per gestire lo spaccio, compiere arresti illegali e persino torture. Orlando è finito agli arresti domiciliari e oggi sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari ma nel frattempo piovono sui tavoli della procura le richieste di persone che vogliono essere ascoltate. Francesca (nome di fantasia), trans brasiliana di 48 anni, con un fisico debilitato soprattutto dall'Aids, pesa appena 35 chili. Tramite il suo avvocato, Elena Concarotti, ha presentato ai magistrati una richiesta per essere ascoltata come persona offesa.

Dal suo racconto emergono altri particolari di feste a luci rosse e violenze nella caserma Levante che devono essere ancora passate al vaglio degli inquirenti. “È iniziato tutto due anni fa e siamo andati avanti fino alla scorsa estate: grazie alla mia amica trans Nikita ho partecipato ad almeno quattro festini hard dentro la stazione di via Caccialupo”.

"Con molta discrezione, insieme ad altre prostitute, entravamo uno alla volta, di notte: entravamo e i carabinieri ci sequestravano i cellulari per evitare di fare foto o video. A fornirci di droga era il maresciallo Orlando: la tirava fuori e la metteva su un piatto e tutti pippavamo cocaina. Mi ricordo che c' era un sacchetto con almeno mezzo chilo di roba".

Secondo il racconto di Francesca a organizzare le orge era Nikita che portava transessuali ed escort per soddisfare le richieste dei carabinieri. Quando non era possibile in caserma, si spostavano di poche centinaia di metri a casa di Nikita ma i militari erano sempre in divisa. "Mi trattavano come la regina di Monaco, avevano un debole per me che batto da 20 anni. Il maresciallo e gli altri carabinieri erano dei depravati, facevamo sesso di gruppo a go-go, fantasie erotiche molto spinte e cocaina senza fine. Andavamo avanti tutta la notte fino alle prime luci dell' alba. Per pagarci ci lasciavano prendere tutta la cocaina che volevamo dal sacchetto".

Carabinieri Piacenza, fidanzata del boss:"Metto i soldi nel baule dell'auto"

La vicenda dei carabinieri di Piacenza arrestati si allarga a macchia d'olio. Dalle intercettazioni spunta la complicità della moglie del capo banda Montella, la 37 enne Mery sapeva tutto. La donna - si legge sul Corriere della Sera - è ai domiciliari, risponde di cinque episodi di spaccio. È accusata di aver trasportato droga con il compagno e di averla nascosta nel garage di casa. Mery Cattaneo conosce l’attività del compagno. Consiglia al carabiniere di interrompere i rapporti con gli informatori dopo l’arresto dei soci-pusher Giardino. È sempre lei a metterlo in guardia dopo il ritrovamento di una microspia.

Il carabiniere racconta alla compagna di telefoni satellitari a noleggio per 1.600 euro: «Daniel (Giardino, ndr) lo usa con i calabresi, coi pezzi grossi ». I due nascondono insieme la droga: «Senti il profumo che fa quel coso. Amore è resina pura». «Lo metto sul balcone se vuoi? Dentro un barattolo», suggerisce la donna. Ma si parla anche di soldi. «Questa cartellina con i soldi posso metterla nel baule?». La conferma della conoscenza degli affari criminali del compagno (fumano marijuana insieme) arriva anche da un’intercettazione. Mery chiede di fermarsi a un bancomat: «Scusami, come fai a ritirare i soldi? Ieri t’ho dato 250 euro», la redarguisce Montella. «Io ce li ho. Non posso farmi vedere che non ritiro: ho bisogno di ritirare i miei soldi per far la vita quotidiana, amore».