Cronache

Caso Consip: la sezione disciplinare del Csm assolve John Woodcock

La sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura ha assolto John Woodcock

La sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura, che ha riesaminato questa mattina il caso di John Woodcock, dopo il rinvio delle sezione unite della Cassazione, ha assolto "per essere risultato il fatto di scarsa rilevanza" il pm napoletano, precedentemente condannato alla censura per le sue dichiarazioni riportate su 'La Repubblica' in merito al caso Consip. 

Caso Consip, Woodcock a disciplinare Csm: "Io sempre leale e corretto"
 

''La lealtà, la correttezza, la sincerità sono caratteristiche e qualità che mi riconosco. È una sorta di obbligazione naturale, di debito verso chi questi valori mi ha impartito, e cioè i miei genitori''. Lo ha detto il pm napoletano John Woodcock rendendo dichiarazioni spontanee nel corso dell'udienza davanti alla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura che oggi lo ha assolto "per fatto di scarsa rilevanza'', come chiesto dal procuratore generale aggiunto della Cassazione Luigi Salvato, dopo l'annullamento con rinvio della precedente condanna alla censura da parte delle sezione unite della Cassazione.
 

Si tratta di una contestazione ''che riguarda un profilo che viene ancora prima dei profili funzionali, ovvero quello della correttezza, della lealtà e dell'onore, valori che ci vengono trasmessi, ancor prima di diventare magistrato, una piccola biblioteca che va in fiamme quando scompaiono'', ha sottolineato il pm.
 

''Aggiungo solo- ha proseguito - che quando ebbi l'avviso di garanzia dalla procura di Roma, fui chiamato dal collega e amico Nunzio Fraglisso che mi confermò la fiducia e la delega per il processo Romeo, e che mi difese pubblicamente. Il nostro rapporto è sempre stato di amicizia ed è continuato con la stessa amicizia. Ancora oggi, con i colleghi della procura di Roma lavoriamo gomito a gomito condividendo indagini, con la correttezza che riguarda non solo i rapporti tra colleghi, ma tra tutti gli operatori della cittadella giudiziaria''.

Marcello Maddalena: "Woodcock ha il dogma della correttezza"
 

Intervenuto in udienza anche Marcello Maddalena, difensore del magistrato. "Nemmeno il peggior nemico di Woodcock può trovare in questi atti la benché minima traccia di qualcosa che abbia scalfito la sua immagine dentro e fuori gli uffici giudiziari. Woodcock - ha concluso - ha il dogma della correttezza e la sezione disciplinare gli deve restituire cioè che per lui fa parte del proprio onore''.