Cronache

Caso Orlandi, le tre persone vicino a Emanuela che hanno fatto una brutta fine

Di Redazione Cronache

Dopo oltre 40 anni dalla scomparsa della cittadina vaticana, qual è stato il destino degli amici e dei compagni di Emanuela?

Un terzo ragazzino, Pierluigi, anche lui iscritto al liceo scientifico frequentato da Emanuela, fu ripetutamente minacciato di morte. Era venuto a sapere qualcosa? Nel 1987 chiamò in diretta "Telefono giallo" e con voce rotta esclamò: “Se parlo mi ammazzano”. Poi trovò riparo all'estero, dove vive tuttora, a 55 anni, con pochissima voglia di parlare dell'evento che gli ha stravolto la vita.

Non da ultima la vicenda di Raffaella Monzi, compagna del corso di musica a Sant'Apollinare: oggi, 40 anni dopo, quella che era una bella ragazza bionda con i capelli ricci non si è mai ripresa. Alla soglia dei 60 anni, è rinchiusa in una struttura psichiatrica fuori Roma, nei pressi di Subiaco: "Vivevamo una situazione angosciante, la sensazione di avere il fiato di qualcuno molto cattivo sul collo..."

LEGGI ANCHE: Orlandi, 5 audizioni al Senato prima del voto sulla commissione di inchiesta

E se, da un lato, la cerchia dei misteri sembra sempre più allargarsi a macchia d’olio, anche sul fronte giudiziario i confini sono ancora nebulosi. Il Vaticano e la Procura di Roma hanno riaperto le indagini; e poi c’è l’intricata vicenda della commissione di inchiesta. Sulla quale il procuratore generale della Santa Sede Alessandro Diddi ha dichiarato: “La Commissione ora sarebbe un’intromissione, un atto pernicioso per la genuinità delle indagini”. E ha aggiunto: "Noi abbiamo tutto l'interesse a contribuire, ove possibile, alla ricerca della verità. In questi anni sono stati scritti e sono state dette tante cose. Il mandato che ho ricevuto è quello di dare ampia e totale incondizionata assistenza all'autorità giudiziaria italiana".