Castelvetrano, torna il consigliere che diceva di conoscere Messina Denaro
“Se io dovessi rischiare 30 anni di galera per nasconderlo rischierei! La verità ti dico! Ci fossero gli sbirri qua? E dovessi rischiare a mettermelo in macchina e farlo scappare io rischierei. Perche io ci tengo a queste cose”. Diceva così in un'intercettazione telefonica Lillo Giambalvo, consigliere comunale di Castelvetrano (Trapani), riferendosi al boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro.
Giambalvo, eletto a suo tempo tra i centristi di Articolo 4, era stato arrestato per favoreggiamento al boss latitante ma era poi stato assolto. Dei presunti incontri col padre di Messina Denaro raccontava: “Minchia c'era un profumo di caffè. ‘Entra, Lillo prenditi il caffè', oh zu Cicciu assa benerica, minchia ci siamo abbracciati e baciati, io ogni volta che lo vedevo mi mettevo a piangere perchè... mi smuvia...”
Non è dunque chiaro se i suoi racconti su Messina Denaro siano veri oppure no e se abbia incontrato il padre "Ciccio" Messina Denaro o meno, ma per i giudici non c'è stato nessun reato commesso da Giambalvo, che ora dunque può tornare a occupare il suo posto in Comune.