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Cecchettin, autopsia sul cadavere di Giulia. Filippo davanti ai giudici
Giulia Cecchettin

L'autopsia sul corpo di Giulia servirà a chiarire le diverse fasi dell'aggressione. La famiglia Cecchettin nomina D'Errico e Vanin come periti

È iniziata nell'istituto di Medicina legale di Padova l'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, studentessa di 22 anni di Vigonovo, per il cui omicidio è stato arrestato l'ex fidanzato Filippo Turetta, che oggi in carcere sarà ascoltato dal pm di Venezia, Andrea Petroni.

L'esame autoptico servirà per chiarire le diverse fasi dell'aggressione, ma anche per stabilire quando la giovane è morta e se il 21enne abbia infierito con entrambi i coltelli sequestrati: uno con una lama di 21 centimetri trovato nel parcheggio a 150 metri da casa della vittima e l'altro nell'auto con cui Turetta ha tentato la fuga fino in Germania.

I dettagli serviranno alla procura per capire se contestare allo studente universitario l'aggravante della crudeltà. Quello che è certo è che Giulia è stata colpita nel parcheggio, caricata a forza in auto e rincorsa e colpita alle spalle nella zona industriale di Fossó.

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Qui batte la testa sull'asfalto e le immagini della telecamera di sorveglianza di una ditta la mostrano immobile sul marciapiede. Turetta la carica in auto e inizia una fuga a due di oltre 100 chilometri, fino a quando la abbandona in un dirupo vicino al lago di Barcis.

A un primo esame esterno il corpo mostra una ventina di coltellate e la profonda ferita alla testa, elementi che hanno provocato lo shock emorragico. Ad eseguire gli accertamenti sarà l'esperto incaricato dalla procura, Guido Viel, e dall'équipe del professor Angelo Paolo Dei Tos.

La famiglia Cecchettin ha scelto come consulente Stefano D'Errico, che ha seguito gli accertamenti per la morte di Liliana Resinovich,e Stefano Vanin, entomologo che si è occupato anche dei casi di Yara Gambirasio ed Elisa Claps.

La difesa di Turetta si affiderà invece a Monica Cucci. Intanto oggi  a Verona inizierà l'interrogatorio dell'arrestato che potrebbe decidere, per la prima volta, di rispondere. Due giorni fa, davanti al gip di Venezia Benedetta Vitolo, Turetta, assistito dai difensori Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, si è limitato a poche dichiarazioni spontanee con cui ha ammesso l'omicidio, si è detto dispiaciuto e pronto a pagare per quanto fatto a Giulia.

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