Charlie, i genitori si arrendono "È troppo tardi per curarlo"
"Per Charlie è tardi", i genitori hanno sospeso la battaglia legale per consentire di curare il piccolo Charlie negli Usa
Londra, "Per Charlie è tardi": i genitori ritirano richiesta di portarlo negli Usa
I genitori del piccolo Charlie, il bimbo inglese malato terminale, hanno sospeso la battaglia legale per consentire di curare il piccolo negli Usa. Di fatto i coniugi Gard hanno in questo modo abbandonato la battaglia giudiziaria per tenere in vita il piccolo, che i medici considerano incurabile.
"Stacchiamo la spina": finisce la battaglia del piccolo Charlie
"Purtroppo e' troppo tardi", ha detto l'avvocato Grant Armstrong nell'udienza presso l'Alta Corte di Londra, presenti i genitori di Charlie in lacrime. Il piccolo soffre di una malattia degenerativa neurovegetativa considerata incurabile.
Secondo l'avvocato: "Non e' piu' nell'interesse di Charlie continuare i trattamenti" medici, poiche' le conseguenze per il suo piccolo fisico sono ormai "irreversibili".
La resa dei genitori di Charlie: “È troppo tardi per curarlo”
L'Alta Corte deve decidere in settimana se confermare la decisione adottata lo scorso aprile, che prevedeva il distacco dei macchinari che tengono in vita Charlie. L'orientamento espresso dai medici che hanno in cura il piccolo e' stato confermato da una Corte d'appello, dalla Alta Corte e dalla Corte europea per i diritti dell'uomo.
I genitori avevano sostenuto la possibilita' di affrontare cure sperimentali negli Stati Uniti, ma anche l'ospedale Vaticano del Bambino Gesu' di Roma si era detto disponibile ad accogliere Charlie. Il caso ha determinato una mobilitazione internazionale di esponenti cristiani e sia Papa Francesco sia il presidente Usa, Donald Trump, avevano espresso la loro solidarieta' ai genitori.