Cronache

Cinisi, il sindaco sfida la mafia. La casa del boss Badalamenti agli Impastato

Il coraggio del primo cittadino del comune di Palermo: "Diventerà una casa della memoria, per non dimenticare Peppino Impastato"

Cinisi, il sindaco sfida la mafia. La casa del boss Badalamenti agli Impastato

Il sindaco di Cinisi ha deciso di sfidare la mafia. Il primo cittadino del paesino alle porte di Palermo ha consegnato e chiavi di un casolare appartenente al boss Tano Badalamenti agli Impastato, i parenti di Peppino, il giornalista ucciso dalla mafia. Gianni Palazzolo - si legge sul Corriere della Sera - sta ancora attendendo la decisione della Procura, sulla mancata restituzione del casolare al figlio del boss, più noto come Carlos Massetti in Brasile, ricercato dal 2017 per droga. Un pasticcio giudiziario e burocratico che ha per sfondo l’arroganza e il coraggio.

L’arroganza di Badalamenti Jr, e il coraggio del sindaco che non solo non vuole restituire quel casolare ristrutturato con 400 mila euro dei fondi europei, ma va avanti. Sfidando - prosegue il Corriere - cotanta famiglia con la consegna delle chiavi a «Casa Memoria», cioè al fratello del cronista che sbeffeggiava Badalamenti, Giovanni Impastato, e alla figlia Luisa. Decisi a farne un centro antimafia per i giovani di tutto il mondo, «soprattutto per i ragazzi che crescono in questa realtà difficile», come spiega Luisa, che ha lo stesso sorriso della nonna, Felicia.