Cronache

Codacons: "Pandoro Ferragni? Una truffa. Influencer tutelati dai politici"

di Eleonora Perego

Dopo la multa dell’Antitrust, l’ente denuncerà l’influencer per truffa aggravata. Su Affari le parole del presidente Carlo Rienzi

Ferragni, dopo l'Antitrust in arrivo l'esposto del Codacons per truffa. Il presidente Rienzi ad Affari: "Anche Balocco colpevole. E la politica..."

La multa da 1 milione di euro inflitta dall’Antitrust è, in realtà, solo il primo di una serie di bocconi amari per Chiara Ferragni (e famiglia). Il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) infatti ha deciso di presentare un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia “… chiedendo di valutare gli estremi per l’apertura di indagini tese ad accertare la possibile fattispecie di truffa aggravata a danno dei consumatori…”. Oltre alla richiesta alla Guardia di Finanza di porre sotto sequestro i conti delle società legate all’influencer, allo scopo di garantire le azioni di rivalsa.

Un esposto, questo, che potrebbe causare un vero e proprio terremoto economico e politico, e non solo per Chiara Ferragni e il marito Fedez.

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A spiegare ad Affaritaliani.it le conseguenze all’orizzonte per la coppia più famosa del web è proprio il l'avvocato Carlo Rienzi, fondatore e presidente del Codacons, con il quale, Chiara Ferragni e Fedez, in passato hanno avuto parecchi attriti.

Avvocato, che cosa possono e devono fare esattamente coloro che hanno acquistato un pandoro Balocco griffato Ferragni?

Anzitutto vorrei tranquillizzare i consumatori che non c’è bisogno di aver conservato lo scontrino. Ci sono già moltissime persone, infatti, che ci hanno scritto una mail all’indirizzo info@codacons.it. È sufficiente una autocertificazione, ossia una dichiarazione scritta, firmata con la copia del documento: “Io sottoscritto tal dei tali dichiaro di aver acquistato un pandoro Balocco nel periodo di riferimento tal dei tali nel supermercato tal dei tali, e ricordo di aver speso 9,37 euro… . Chiedo di poter agire per i danni”.

In questo modo stiamo cercando di facilitare le persone che sono state truffate in modo indegno, e che altrimenti non saprebbero come fare. Tutte le lettere, messaggi che ci stanno arrivando le metteremo a disposizione del giudice che poi potrà interrogare ognuno di loro per verificare la veridicità delle dichiarazioni.

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Che cosa ne pensa della presa di distanza della Balocco, che con un carteggio sembra provare il dissenso alla mossa della Ferragni?

Abbiamo letto lo scambio di mail tra il team dell’influencer e l’azienda, ma quello che è evidente è che la Balocco ha venduto lo stesso i pandori! Ora cerca di sembrare innocente per “cacciarsi fuori dall’imbroglio”, ma non è così. Grazie a quel cartiglio ha venduto migliaia e migliaia di prodotti, sapendo che nessun euro di quelli sarebbe andato all’Ospedale Regina Margherita di Torino! Per questo motivo l’esposto per truffa è indirizzato anche contro la Balocco che vogliamo restituisca tutti i soldi che ha incassato rispetto ai 3,68 euro (prezzo veritiero del pandoro).

Poi li potrà restituire a un fondo umanitario, a un ospedale o altrimenti, ma è inutile che Balocco faccia finta di essere ingenuo e inconsapevole. Che vergogna, siamo indignati.

Fedez su Instagram è sceso in campo a difesa della moglie citando la sua importante raccolta fondi lanciata durante l’emergenza sanitaria del Covid…

E proprio con queste dichiarazioni lui e la moglie hanno fatto ben due scivoloni: il rapper infatti ha dimenticato di informare i suoi followers che già in passato le iniziative benefiche dei Ferragnez sono state coinvolte nelle sanzioni dell’Antitrust, a seguito di denuncia del Codacons. Nello specifico la piattaforma GoFundMe, usata da Fedez e Chiara Ferragni per la raccolta fondi in favore dell’ospedale San Raffaele, nel 2020 ha ricevuto una maxi multa da 1,5 milioni di euro per le commissioni ingannevoli del 10% applicate a chi, in buona fede, donava i propri soldi proprio per iniziative sul coronavirus.

Nel suo intervento d’urgenza l’Autorità ha addirittura sottolineato come tali campagne abbiano realizzato uno “sfruttamento della tragica pandemia in atto per orientare i consumatori ad effettuare donazioni sulla piattaforma". Ma in quel caso Fedez e la Ferragni avevano incaricato insieme GoFundMe, un fatto che alla Meloni il brav’uomo stranamente non ha riferito.

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E il secondo scivolone?

C’è stata la pubblicità occulta da parte di Chiara Ferragni del proprio social Instagram durante il Festival di Sanremo. In quel caso l’Antitrust sanzionò la Rai con una multa da 1 milione di euro, ma noi stiamo lavorando perché la paghi lei la multa, anche se la Rai è chiaramente corresponsabile. Insomma, questi due (Ferragni e Fedez, ndr) non fanno altro che lavorare per fare soldi, e quello che è spregevole è utilizzare la generosità e la commozione degli italiani per far soldi. E sono oltre 30 milioni le pecore che vanno dietro a loro.

Certo, su una cosa Fedez ha ragione e non mi sento di dargli contro: non è giusto ora gettare 'merda' su un innocente, cavolo! La merda pesa e va gettata solo a chi se la merita. Non ad altri: coniugi, fratelli e cugini di terzo grado. E allora brava Giorgia Meloni: ora manca solo una legge per mettere tutte le raccolte fondi sotto il controllo dell’Antitrust, così, di sicuro, eviteremo casi di ordinario squallore.

Secondo Lei perché Meloni ha “attaccato” gli influencer (e, in particolare, i Ferragnez) ad Atreju?

Probabilmente in primis per la sua sensibilità... In ogni caso (non posso dirlo della Meloni), so che già in passato alcuni politici hanno tentato di fare accordi con i due, perché per loro può significare 30 milioni di voti. E il Codacons li ha contestati anche per questo: uno tra tutti Carlo Calenda.

C'è chi vi accusa di un vero e proprio accanimento contro Fedez e consorte...

In verità è Fedez, attualmente, ad essere imputato per il reato di calunnia ai danni del Codacons, proprio perché quando denunciammo la raccolta al tempo del Covid lui ci diede contro tacciandoci di fare, a nostra volta, delle raccolte poco trasparenti. Il giudice l'ha rinviato a giudizio, sarà un bel processo.