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Cronache

Colonia, identificati tre sospetti

La polizia tedesca ha identificato tre sospetti responsabili di aggressioni e molestie nei confronti di donne, avvenute durante i festeggiamenti di Capodanno a Colonia. Lo ha fatto sapere il ministro dell'Interno del Land di Renania Settentrionale-Vestfalia, Ralf Jaeger, precisando che sinora non è stato effettuato alcun arresto e annunciando "un rapporto molto dettagliato" in settimana. Circa 90 donne sono state derubate, minacciate o molestate sessualmente nell'area circostante il Duomo, da uomini giovani e in gran parte ubriachi. Il capo della polizia della città tedesca li ha descritti come di origine "araba o nordafricana".

Ieri oltre un centinaio di persone ha protestato fuori dal Duomo di Colonia contro le violenze subite dalle donne, mentre la cancelliera Angela Merkel ieri ha espresso "ripugnanza" per l'attacco e chiesto che i responsabili siano portati di fronte alla legge. Il ministro della Giustizia tedesco, Heiko Maas, ha dichiarato che le decine di aggressioni sessuali avvenute nella notte di Capodanno a Colonia sembrano essere state il risultato di un attacco coordinato.

Intanto sui social è scoppiata una forte polemica per le parole della sindaca di Colonia, Henriette Reker, che ha suggerito un 'codice' di comportamento rivolto alle donne al fine di prevenire aggressioni come quelle avvenute nella notte di Capodanno. In particolare, la Reker ha raccomandato alle donne di "tenere dagli estranei una distanza equivalente alla lunghezza di un braccio" nei luoghi pubblici, di non isolarsi dal proprio gruppo, di chiedere aiuto a un passante o di chiamare la polizia. I consigli saranno pubblicati online anche in previsione delle manifestazioni di piazza previste per il carnevale a febbraio.

Questi suggerimenti sono apparsi a molte persone un modo per addossare in qualche modo alle donne che la responsabilità delle aggressioni a chi invece chiede alla Reker di rafforzare la sicurezza nella città e portare di fronte alla giustizia i responsabili dell'ondata di aggressioni sessuali.

E su Twitter sta impazzando l'hashtag #EineArmlaenge, vale a dire tenere a distanza di braccio, per criticare, e prendere in giro, le parole della 58enne eletta sindaca lo scorso ottobre dopo essere stata pugnalata durante la campagna elettorale durante da un militante xenofobo che le imputava la sua posizione pro rifugiati.