Consip, perquisizioni nel Palazzo di Giustizia di Napoli
Consip, carabinieri nel Palazzo di Giustizia di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti gestiti da Alfredo Romeo
Consip, perquisizioni nel Palazzo di Giustizia di Napoli
I carabinieri stanno eseguendo una perquisizione al Palazzo di Giustizia di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti gestiti da Alfredo Romeo, l'imprenditore in carcere per una presunta corruzione per una gara Consip. A quanto si apprende, i militari dell'Arma stanno perquisendo l'ufficio di un dirigente amministrativo nei cui confronti i pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano ipotizzano il reato di corruzione.
A finire nel mirino dei pm partenopei, Emanuele Caldara, direttore generale per la gestione e la manutenzione del Palazzo di Giustizia di Napoli, che sarebbe indagato per concorso in corruzione con lo stesso Alfredo Romeo. Caldara, nel'ipotesi dei pm, per sbloccare il pagamento di alcune fatture a favore della Romeo Gestioni, che erano state congelate dal funzionario che l'aveva preceduto nell'incarico, avrebbe chiesto e ottenuto l'assunzione di una figlia presso l'azienda di Romeo. L'imprenditore, al Palazzo di Giustizia, ha in appalto il servizio di pulizie.
Consip, Forza Italia non partecipera' a voto fiducia Lotti
"Forza Italia non partecipera' al voto. Alla chiama non rispondiamo". Il capogruppo di Forza Italia in senato, Paolo Romani, ufficializza cosi' la posizione del gruppo di Forza Italia sulla mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle nei confronti del ministro Luca Lotti per la vicenda Consip. Forza Italia, spiega ancora Romani, "crede nel principio costituzionale della responsabilita' collettiva del governo e non ha mai votato mozioni di sfiducia singole". Anzi, aggiunge, "ci sorprende che la Corte Costituzionale non le giudichi incostituzionali".
Consip, il legale di Tiziano Renzi: sorprendente il silenzio di Marroni
"Dalla lettura dei verbali delle dichiarazioni rese dall'ingegner Marroni acquisiti ufficialmente da questa difesa nella mattinata del 13 marzo - prosegue Bagattini - e' stato appurato che l'ingegner Marroni ha escluso che oggetto degli incontri a suo dire avuti con Carlo Russo fosse l'imprenditore Romeo e/o aziende a questi riconducibili; i contatti asseritamente avuti dall'ingegner Marroni con il signor Russo e con il dottor Tiziano Renzi sarebbero da collocare tra gli ultimi mesi del 2015 ed il marzo del 2016, cioe' circa 9/12 mesi prima dell'interessamento che in tal senso emergerebbe dalle intercettazioni ambientali. Considerato che il dottor Tiziano Renzi - conclude la nota dell'avvocato Bagattini - e' accusato di aver favorito gli interessi dell'imprenditore Romeo nel corso dell'anno 2016, l'emergenza delle circostanze di fatto appena descritte risulta particolarmente favorevole alle ragioni difensive dell'indagato".