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Cronache
Coronavirus,"Anziani,popolazione da sacrificare".Rsa,7 mila morti nel silenzio

Coronavirus,"Anziani, popolazione da sacrificare".Rsa,7 mila morti in silenzio

L'emergenza Coronavirus in Italia continua, ma c'è una categoria che più di tutte ha dovuto fare i conti con questa terribile malattia, gli anziani. In particolare quelli delle strutture delle Rsa, i numeri dei morti nelle case di riposo sono impressionanti. quasi 7 mila anziani deceduti nelle case di riposo in Italia dall’inizio dell’epidemia. Il 40% contagiati dal Covid (il 53 in Lombardia). Un'inchiesta del Corriere della Sera, analizzando diversi documenti ha scoperto quello che ormai è sotto gli occhi di tutti. Il problema è stato sottovalutato. Tutto è accaduto nelle prime due settimane: dopo, c’è stato solo da contare le salme. «Nei giorni più neri, è passata l’idea che gli anziani fossero la parte della popolazione da sacrificare. C’è stata una passiva accettazione che dovesse andare così. È stato un disastro umano e sociale di proporzioni abnormi, che ci segnerà per sempre», riflette un primario.

Venti giorni di visite dei parenti mentre l’epidemia dilaga. Incontri senza mascherine: moltiplicatori del contagio. E poi, ambulatori aperti, sempre senza protezioni. Infine, i tamponi sospesi dal 10 marzo, quando febbri e polmoniti ormai devastano gli anziani. Il Covid- 19 dilaga nelle case di riposo mentre le autorità ragionano sul rafforzamento delle terapie intensive degli ospedali e sulle chiusure di scuole, bar, negozi: senza occuparsi di blindare i luoghi più a rischio. L’obiettivo torna sulle Rsa solo quando diventano dei cimiteri.

Gli anziani ricoverati nelle Rsa possono ricevere il contagio solo dall’esterno. Dunque, o i parenti non entrano, o entrano con le protezioni. Non accadrà nessuna delle due cose. La Regione Lombardia - prosegue il Corriere - reagisce subito. In una mail del 23 febbraio (tre giorni dopo Codogno) alle Rsa viene spiegato: può entrare un solo parente per ogni anziano, significa che ogni giorno almeno mille parenti entrano nella struttura. Aiutano gli anziani a mangiare, cambiarsi, muoversi. Contatti ultra ravvicinati. Se un parente è positivo, l’infezione è quasi certa. Se a questo si aggiungno le mancate protezioni fornite al sanitario medico e la possibilità di entrare ed uscire per gli ambulatori diurni, il quadro è completo. Così è arrivata la strage.

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