Cronache

Coronavirus, inchiesta di Bergamo: ai pm Guerra fa il nome di D'Alema

Nell'inchiesta per epidemia colposa aperta a Bergamo spuntano i nomi di Massimo D'Alema, Roberto Fico e Luigi Di Maio. Secondo quanto scrive Il Giornale, di loro ha parlato davanti ai magistrati Ranieri Guerra, dirigente Oms ed ex responsabile della Prevenzione del ministero della Giustizia al tempo di Beatrice Lorenzin (dal 2014 al 2017) indagato per aver mentito ai pm sul piano pandemico e sul report Oms sparito 24 ore dopo la sua pubblicazione.

 Nella memoria difensiva depositata in Procura di cui parla Fabrizio Gatti su l'Espresso, Guerra rivela che il pressing sul governo non serviva soltanto a proteggerlo dalle implicazioni giudiziarie legate al mancato piano pandemico ma soprattutto a proteggere il suo capo all'Oms, il direttore generale Tedros Ghebreyesus. E Guerra come inviato Oms incontra sia "il consigliere diplomatico del premier Conte, l'ambasciatore Pietro Benassi", scrive l'Espresso, che "nelle ultime settimane della maggioranza 5Stelle-Pd riceverà l'incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti", sia D'Alema, uno dei pontieri tra Palazzo Chigi e la Cina ed il mentore del ministro della Salute Roberto Speranza.

D'Alema avrebbe avuto il ruolo di mediatore nell'affaire dei respiratori cinesi tarocchi acquistati dalla Protezione civile da una controllata della Silk Road Cities Alliance di cui è presidente onorario assieme all'ex ministro della Sanità cinese Zhang Wenkang, cacciato per aver nascosto la diffusione della Sars.  "Guerra - sintetizza Gatti - non difendeva solo se stesso ma anche la carriera del ministro Speranza che, attraverso D'Alema, godeva della piena fiducia della dittatura comunista cinese, a sua volta sponsor globale del direttore generale dell'Oms Ghebreyesus. Peccato che in Italia nel frattempo la gente morisse".