Cronache

Coronavirus, linea dura del Cts. Ancora niente eventi sportivi con pubblico

"Sono situazioni che comportano reazioni emozionali, quindi pericolose"

Coronavirus, linea dura del Cts. Ancora niente eventi sportivi con pubblico

Gli stadi restano chiusi al pubblico, il Coronavirus fa ancora paura. E' arrivato un no deciso dal Cts sulla questione delle riaperture degli impianti sportivi agli spettatori. Confermata nella riunione di ieri la linea dura - si legge sul Corriere della Sera - la paletta del no si è alzata di fronte alle richieste di altri eventi di mass gathering, quelli che coinvolgono un gran numero di persone tendenzialmente portate ad avere reazioni emozionali (tifo, cori, abbracci). E in cima alla lista, c’è lo sport.

Gli esperti ritengono che sarebbe un azzardo enorme. "Sono situazioni di alta pericolosità e si rilascia all’autorità locale la decisione di piccole deroghe". Grazie a questa facoltà con un’ordinanza del presidente della Lombardia, Attilio Fontana, il Gran Premio di Monza si svolgerà simbolicamente davanti a 300 spettatori e "sarà compito degli organizzatori ridurre l’affollamento e assicurare il distanziamento". Il componenti del Cts sono pienamente consapevoli dell’impatto economico di questi veti ma ritengono che il costo che si pagherebbe sul piano dei contagi sarebbe molto più pesante. È la stessa linea seguita per rispondere agli organizzatori dei campionati internazionali di tennis, riprogrammati al Foro Italico dall’11 al 21 settembre. I tecnici hanno riscontrato «importanti criticità applicative con elevato rischio».