Cronache

Coronavirus, mascherine vendute 100 volte il valore. Maxi truffa allo Stato

La Procura di Roma ha aperto quattro fascicoli. Frodi da centinaia di milioni con soldi dello Stato

Coronavirus, mascherine costate cento volte il loro valore. Maxi inchiesta

L'emergenza Coronavirus in Italia continua. Con la riapertura delle scuole uno degli strumenti indispensabili è quello dei dispositivi protettivi: le mascherine. Passato il periodo più buio, quello del lockdown e del numero di contagiati e ricoverati alle stelle, adesso si indaga su cosa non ha funzionato nella fornitura di questi oggetti. La Procura di Roma - si legge sul Corriere della Sera - ha aperto quattro fascicoli e iscritto nel registro degli indagati una decina di persone, l'ipotesi di reato è maxi truffa ai danni dello Stato: "Frodi e costi gonfiati".

Milioni di mascherine immesse sul mercato senza la certificazione oppure pagate a prezzi da capogiro. Intere partite reperite nel momento peggiore della pandemia da Coronavirus con finte fideiussioni e vendute agli enti pubblici a costi esagerati, anche dieci, cento volte più del valore reale. Con un esborso di soldi da parte dello Stato per centinaia di milioni di euro.

Un lavoro capillare - prosegue il Corriere - svolto dai pubblici ministeri anche grazie all’impegno dell’Agenzia delle Dogane guidata da Marcello Minenna che ha bloccato numerosi carichi, segnalando tutte le irregolarità compiute e consentendo di ricostruire il percorso dalla produzione all’estero sino all’arrivo alla frontiera e — quando è accaduto — alla consegna. I numeri dei sequestri effettuati forniscono il quadro di quanto accaduto in questi mesi dimostrando che la speculazione era ben più ampia, visto che oltre al blocco di 4 milioni e 800 mila mascherine nei magazzini sono rimasti 65 mila e 800 dispositivi per la terapia intensiva, oltre 26 milioni di guanti monouso, 216 mila tute, più di 47 mila occhiali e persino 86 mila confezioni di alcool. Prodotti non conformi alle norme, la maggior parte con una certificazione fasulla.