Cronache

Coronvirus, stop alla Dad per 5mln di studenti. Tornano le lezioni in presenza

Il 35% della popolazione scolastica resta in Dad con la solita alternanza del 50% per gli studenti delle Superiori

di Alessio Garofoli

Coronavirus, stop alla Dad e tornano da mercoledì le lezioni dal "vivo”, in aula, all'incirca 5,6 milioni di scolari: ovvero due su tre, quasi il 66% degli 8,5 milioni di alunni che frequentano la scuola statale e paritaria.

Tra questi sono 2,7 milioni gli alunni più piccoli della scuola dell'infanzia e del primo ciclo, ai quali viene restituita la tradizionale didattica in presenza dal Decreto legge 44, anche se vivono nelle regioni che sono tuttora in zona rossa. Per lo stesso motivo nelle regioni “rosse” potranno riavere i servizi per la prima infanzia (asili nido, 0-3 anni) anche 212mila bimbi, secondo i dati di Tuttoscuola.

Nello specifico, saranno 5.568.708 gli alunni di scuole statali e paritarie che seguiranno le lezioni in presenza su un totale di 8 milioni e 506mila. Numeri che comprendono anche alunni e bambini da settimane privati delle attività educative in presenza: saranno di nuovo in classe 832mila bambini di scuole dell'infanzia (3-6 anni), 1,5 milioni di alunni di scuola primaria e 342mila del primo anno di scuola secondaria di I grado.

Le regioni nelle quali la riapertura in presenza sarà più ampia sono la Lombardia con 785.910 (e 615.903 in Dad), il Lazio con 687.592 (e 133.737 in Dad), il Veneto con 573.694 (e 106.402 in Dad), la Campania con 484.731 (e 460.262 in Dad) e l'Emilia Romagna con 335.580 alunni (e 284.843 in Dad). Le isole riavranno quasi tutti gli alunni in presenza (82-83%): la Sicilia con 614.891 e la Sardegna con 170.004.

Tirando le somme, ci saranno 5,6 milioni (65,5%) di alunni in presenza a scuola e 2,9 milioni (34,5%) in Dad, con la solita alternanza del 50% per gli studenti delle superiori nelle regioni in cui è permesso fare così. Riguardo ai diversi settori scolastici, seguiranno le attività didattiche a scuola nel complesso 1.393.010 bambini delle scuole dell'infanzia (il 100%), 2.605.865 alunni della primaria (il 100%), 1.019.904 alunni della scuola secondaria di I grado (il 59,5%) e in parte in alternanza al 50% 549.929 studenti delle superiori (il 19,7%).

Non accadeva che così tanti alunni fossero in classe da febbraio, quando in presenza si erano sfiorati i 7 milioni di scolari. Dal 2 marzo il numero degli alunni a scuola ha oscillato tra 800 mila e 1,6 milioni, con un singolo picco di 2,8 milioni il 6 marzo scorso. E' un effetto soprattutto del Decreto Legge n. 44, che consente il ritorno a scuola anche nelle zone rosse da parte dei bambini della scuola dell'infanzia, degli alunni di primaria e di quelli del primo anno di secondaria di I grado.

Ma è anche conseguenza di una distribuzione tra le regioni diventate rosse prima di Pasqua (Toscana, Calabria e Val d'Aosta) e quelle che al contrario hanno scalato all'arancione (Veneto, Marche e provincia di Trento), rispetto alla situazione di una settimana fa. Guardando all'intero territorio si ricava in ogni caso un quadro a macchia di leopardo: gli scolari in presenza non vanno oltre il 56% nelle regioni del Sud e il 57% nel Nord Ovest, mentre toccano il 70% nel Nord Est, il 74% al Centro e arrivano all'83% nelle Isole. Ad avere la maggiore percentuale in assoluto di studenti in presenza (87,3%) saranno le province autonome di Trento e Bolzano.