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Scherma olimpica: cadono le accuse contro il Presidente della Federazione internazionale Alisher Usmanov

di Redazione

Il giornalista Hans-Joachim Seppelt della rete pubblica tedesca ARD, autore di un reportage d’inchiesta su un presunto sistema di corruzione nella scherma internazionale, ammette l’infondatezza delle sue accuse nei confronti di Usmanov

Scherma olimpica: cadono le accuse contro il Presidente della Federazione internazionale Alisher Usmanov

Il giornalista Hans-Joachim Seppelt della rete pubblica tedesca ARD, autore di un reportage d’inchiesta su un presunto sistema di corruzione nella scherma internazionale, ammette l’infondatezza delle sue accuse nei confronti del presidente della Federazione Alisher Usmanov. Un atto che mette fine a una vicenda che ha danneggiato la credibilità della disciplina olimpica

Tra le discipline più discusse nelle recenti Olimpiadi di Parigi, la scherma si è aggiudicata senza dubbio un posto sul podio. Polemiche che non hanno risparmiato nemmeno Alisher Usmanov, Presidente eletto della Federazione Internazionale della Scherma (FIE), presunto responsabile di un sistema di manipolazione e corruzione degli arbitri.

Le accuse, mosse dal canale televisivo pubblico tedesco ARD, avevano dato vita a un reportage d’inchiesta. A partire dallo scorso agosto, il giornalista Hans-Joachim Seppelt ha trasmesso un servizio in cui il presidente Usmanov veniva indicato come il responsabile di una rete di “corruzione degli arbitri a livello internazionale.” Seppelt, intervistando un arbitro che si dichiarava testimone diretto del cosiddetto “sistema Usmanov", aveva descritto un meccanismo di manipolazione mirato a influenzare i risultati delle gare, rendendo sospetta la trasparenza della competizione.

Tuttavia, le prove su cui si basava il reportage si sono poi rivelate infondate. Lo stesso Seppelt ha recentemente ammesso, tramite una lettera, la falsità e l’infondatezza delle accuse, prendendo atto della mancanza di veridicità delle sue affermazioni. Un mea culpa che ha contribuito in maniera definitiva a smontare il suo impianto accusatorio.

In seguito alla pubblicazione del reportage, anche la risposta da parte di Usmanov e della FIE non si era fatta attendere. Sia il Presidente che la Federazione hanno sempre respinto ogni accusa, ribadendo la trasparenza e l’imparzialità nei processi di selezione dei giudici.

A conferma di questa posizione si è espressa inoltre la giustizia tedesca: il Tribunale Regionale di Amburgo, chiamato a pronunciarsi sulla vicenda, ha definito il servizio di ARD “inammissibile e privo di fondamento”. A questa sentenza, ha poi fatto seguito anche un lodo arbitrale del Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti. La stessa organizzazione sportiva statunitense ha respinto categoricamente la possibilità di manipolazioni nelle qualificazioni olimpiche nei casi degli schermidori Andrew Doddo e Tatiana Nazlymov, anch’essi testimoni alla base delle accuse avanzate da ARD.

La rete Westdeutscher Rundfunk (WDR), proprietaria del canale ARD, ha riconosciuto infine la propria responsabilità, dichiarando di non voler fare ricorso contro la decisione del tribunale di Amburgo.

Una mossa che lascia poco spazio a dubbi: l’inchiesta lanciata da ARD, apparentemente costruita su solide basi, è stata smentita dall’evidenza dei fatti. Resta ora da capire come la scherma, danneggiata da questa vicenda, riuscirà a riconquistare la propria reputazione dentro e fuori la pedana.

 

 

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