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Cronache
Così le mafie mirano al settore dei funerali: "Vale oltre 2 miliardi di euro"
Lapresse

La criminalità organizzata sta evolvendo e, sempre più spesso, orienta la propria attenzione su settori economici assolutamente leciti, attraverso i quali vuole sia guadagnare che riciclare i capitali provenienti da reati.

Il settore delle onoranze funebri non fa certo eccezione: con un giro d’affari che supera i due miliardi di euro, più di 10.000 aziende che impiegano direttamente oltre 25.000 persone e un indotto con circa 34.000 imprese (tra marmisti, cofanisti, fioristi e rivenditori di articoli per cimiteri), il piatto è decisamente ghiotto.

Il costo-base di un funerale, come molte famiglie purtroppo hanno scoperto a causa del Covid-19, parte da circa 1.500 euro, per salire anche di molto, in base al servizio richiesto. 

Pertanto le mafie puntano a inserirsi in questo mercato, a tutto svantaggio delle tante imprese che invece fanno onestamente il proprio lavoro. L'allarme emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop), su dati Unioncamere, in relazione all’inchiesta di Catania che ha portato all’arresto di nove persone che depredavano le salme nelle camere mortuarie dell'ospedale di Caltagirone, sabotavano i concorrenti con minacce di morte e aggredivano il personale sanitario che per l'emergenza Covid-19 aveva tentato di allontanarli dal pronto soccorso.

"A fianco di sistemi economici legali, in cui operano anche diverse cooperative, che offrono servizi di alta qualità alle famiglie oltre a un approccio attento alle situazioni familiari, esistono – spiega Uecoop - rischi di concorrenza sleale e di possibili infiltrazioni criminali. Anche in un settore delicato come questo dove in primo piano c’è il dolore delle persone per la scomparsa dei propri cari, esistono purtroppo fenomeni di illegalità che lucrano sulla sofferenza, abbassano la qualità del servizio e danneggiano le imprese oneste".

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