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Cronache
Burioni-Bassetti, scontro tra Covid-star che si contendono il cielo mediatico
Roberto Burioni e Matteo Bassetti 

Covid, nuovo scontro Bassetti-Burioni. E intanto la gente soffre malattie, freddo e piombo

L’ultima è il battibecco tra Bassetti e Burioni.

Inizia Burioni: "Brutte notizie. Uno studio sulla variante Omicron 4/5 ci conferma la maggiore contagiosità, la capacità di infettare le persone vaccinate e/o guarite (anche da Omicron 1 o 2) e purtroppo è prevedibile anche una maggiore patogenicità. Vaccinatevi e al chiuso state attenti".

Questa la risposta di Bassetti: "Bisogna stare molto attenti a prendere uno studio o a interpretare un dato e terrorizzare le persone: che le varianti Ba.4 e Ba.5 siano più contagiose è un dato di fatto e non c'erano bisogno di nuovi studi, sul grado di maggior aggressività patogenica ho molto dubbi che mi vengono dall'osservazione clinica".

Il ring mediatico questa volta è Twitter ma il luogo non è importante. Quando possono le Covid - Star se le danno di santa ragione ovunque si trovino.

Che la Medicina non sia una scienza “hard”, termine non inteso in senso siffrediano ma come la Fisica o la Matematica, è cosa nota. Si ha a che fare con troppe variabili e i sistemi a molti componenti che sono quasi impossibili da trattare analiticamente a causa delle relazioni non lineari che vi si instaurano e che portano a enormi difficoltà predittive.

Tuttavia, proprio il fatto che la medicina sia una scienza “soft” dovrebbe mettere in guardia gli esperti da fare previsioni e dichiarazioni su un campo così infido.

Ed invece assistiamo ad uno spettacolo deludente ma anche pericoloso e cioè la diuturna affermazione dell’esperto A subito dopo smentita dall’esperto B.

Vi ricordate quando l’OMS diceva che le mascherine non servivano a niente? Subito smentito. Oppure l’eterno balletto sui vaccini quando i professoroni dicevano che bastava vaccinarsi e il virus non si sarebbe propagato più. Invece dopo si è scoperto l’esatto contrario e cioè che anche i vaccinati contagiavano identicamente ai non vaccinati, lo dovette ammettere Anthony Fauci, il virologo ufficiale della Casa Bianca, gettando nello sconcerto dotti, medici e (finti ) sapienti italiani e anche uno stranamente incauto Mario Draghi che per un po’ di tempo disse a tutti i vaccinati di stare tranquillamente al chiuso senza mascherina.

E’ la pecoreccia immunità di gregge dove è finita? Poi c’è stato il caso del Green Pass che non aveva più alcun senso se i vaccini non proteggevano gli altri dalla trasmissione. Ma tuttora la norma è vigente per il personale medico.

In tutto questo è sembrato che le Covid Star spostassero la loro posizione in funzione di possibili benefici politici. E così c’è stata una polarizzazione mobile di schieramenti a seconda che ci fosse la possibilità di arraffare un assessorato alla Salute oppure no.

Quindi abbiamo assistito al confronto tra falchi e colombe del Covid ma la cosa strana è che si trasformavano in continuazione l’uno nell’altro, a seconda appunto delle convenienze. Poi c’è stata la candidatura di Andrea Crisanti nel Pd e il contemporaneo outing di Bassetti che ha lanciato il cappello sul ministero della sanità, ovviamente in quota centro – destra. I due si sono beccati come i capponi di Renzo (non di Renzi, è il caso di specificare dato il contesto).

Ma le Covid Star devono fare attenzione perché ci sono pure le Energy Star di cui l’icona è Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia che è un feroce fautore degli idrocarburi inquinanti ma cioè non toglie che sia stato (o sia ancora?) consulente per le rinnovabili al ministero dell’Ambiente.

Da ultimo sono poi comparse le War Star che sono uscite fuori dopo l’inizio della guerra Russia – Ucraina. Insomma l’andazzo pare algebricamente determinato. C’è una emergenza mondiale, esce fuori la Star che nei media gioca al ruolo dell’esperto. Dopo poco si scopre che l’”esperto” spara corbellate e il giochetto ricomincia. Nel frattempo la gente soffre malattie, freddo e piombo.

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