Cronache
Cristiano Ronaldo gay: le accuse di stupro montatura per nascondere la verità?
Sempre più dilagante l'assurdo sospetto che la denuncia di stupro sia un espediente per celare la presunta omosessualità di CR7
"Cristiano Ronaldo è gay". Questa frase circola da anni sui social network e negli ambienti dello sport e dello spettacolo ormai sempre più interconnessi e legati fra loro. "Cristiano Ronaldo è gay" è anche la frase che spopola in questi giorni sul web per confutare categoricamente le recenti accuse mosse al campione dalla modella Kathryn Mayorga, che punta il dito su di lui per averla presuntamente stuprata e "costretta" a firmare un accordo economico per mettere a tacere la vicenda.
La questione della presunta violenza carnale ai danni della Mayorga è arrivata come un fulmine a ciel sereno, scuotendo i fan del recente acquisto juventino e facendo storcere il naso ai tanti che, da anni, erano fermamente convinti dell'omosessualità del calciatore portoghese. Al punto che, accanto al sospetto che le accuse della Mayorga siano inventate di sana pianta, si è fatta strada in rete la teoria fantascientifica secondo la quale il tutto sia in realtà una sapiente ed elaborata montatura per celare "la vera natura omosessuale" di Ronaldo.
In passato, diversi siti a tematica gay hanno dedicato lunghe dissertazioni corredate da fotografie compromettenti di Ronaldo in atteggiamenti "equivoci" con amici di sesso maschile, sottolineandone neanche troppo velatamente gli atteggiamenti "effeminati" o la maniacale cura narcisistica del proprio corpo. Secondo l'equazione "se sei maschio e ti lavi e non emani odori nauseabondi sei strano", un ragazzo che si smalta le dita dei piedi e gira con pochette griffate non può che essere l'epitome della gayezza più sfrenata.
La stessa Vladimir Luxuria, con una frecciatina in realtà rivolta a Mario Adinolfi riguardo all'utero in affitto al quale CR7 ha fatto tre volte ricorso per mettere al mondo i suoi tre figli, consigliò qualche tempo fa ai gay che vogliano diventare padri di tentare la "carriera del calcio come Ronaldo". Quasi un outing, insomma.
I pettegolezzi sull'omosessualità del bel portoghese sono così all'ordine del giorno, dunque, che sarebbe stata accolta con assai minor stupore la notizia di un amore gay rispetto a un'accusa di violenza sessuale a una donna. Con minor stupore, ma forse con ancor maggiore indignazione (paradossalmente), visto il tabù dell'omosessualità nel calcio, soprattutto quello italiano. Mondo del calcio nel quale i gay vi sono, e lo si sa benissimo, se ne spettegola, si fanno nomi, allusioni, insinuazioni su questo o su quell'idolo degli stadi, ma favorire l'idea di un sano coming out da parte degli interessati neanche a parlarne, meglio la morte o quasi.
Sarà quindi attribuibile a questo motivo la nascita dell'ipotesi del complotto che, secondo la vulgata del momento, sarebbe stato ordito dallo stesso Ronaldo per mettere a tacere una volta per tutte le voci compromettenti sul suo conto? Un complotto, a conti fatti, volto a nascondere le sue "tendenze gay" diffondendo però il sospetto di essere uno stupratore. Una inquietante polarizzazione quest'ultima: secondo i teorici della "congiura di CR7", infatti, o un maschio adulto è omosessuale o in alternativa è uno stupratore; la via di mezzo del maschio eterosessuale assennato e rispettoso della donna non viene neanche presa in considerazione.
Soprattutto ci si domanda come si possa davvero ipotizzare che un uomo ricco, celebre e popolarissimo, per nascondere il fatto di essere gay, possa rischiare volutamente di passare invece per un violentatore. A meno che, davvero, il sospetto di omosessualità sia considerato più infamante di quello di stupro, il che renderebbe la vicenda - già piuttosto iniqua e controversa di per sé - del tutto più agghiacciante.