Cronache
Cybercrime, i dati-choc su pedopornografia, terrorismo, truffe e cyberbullismo
Il report della Polizia Postale sull'anno 2022 contiene dati veramente allarmanti
Cybercrime, report Polizia Postale: il cyberterrorismo di matrice islamica e suprematista
Il web "strumento strategico per la diffusione della propaganda delle ideologie estremiste e violente" e "per il reclutamento di nuovi combattenti, il finanziamento, lo scambio di comunicazioni riservate nella pianificazione degli attentati e di rivendicazione" non solo per quanto riguarda la propaganda jihadista, ma anche nell’ambito dei fenomeni di radicalizzazione online legati all’ideologia neofascista e xenofobo/razziale. E' quanto emerge dal report della Polizia postale sull'attività svolta nel 2022.
Il report evidenzia anche come il movimento “suprematista” si basi su una importante attività di propaganda di dottrine ideologiche come il neonazismo, il razzismo, l’identitarismo e l’etnocentrismo, che avviene soprattutto all’interno di piattaforme di comunicazione online “riservate”, diverse dai principali social network. La costante attività di monitoraggio informativo ed investigativo ha permesso di accertare come nel corso degli ultimi mesi si sia stato registrato un notevole incremento dei trend e delle discussioni all’interno di chat in diverse piattaforme; si passa dai tradizionali gruppi Facebook (molti dei quali risultano essere già stati bloccati) a social meno noti, come Reddit, fino a piattaforme come 8chan, vk.com (Vkontakte), nonché Telegram, privilegiando tutte quelle piattaforme che per la propria policy garantiscono l’anonimato e rendono più complicata l’identificazione degli autori dei messaggi.
Nel corso degli ultimi anni, il continuo e vertiginoso incremento dell’utilizzo delle piattaforme di comunicazione online, social network e di applicazioni di messaggistica istantanea, ha determinato un’allarmante diffusione di contenuti propagandistici riconducibili al terrorismo, a una platea pressoché illimitata, sia di matrice islamista (jihadista, Isis, Al Qaeda, Al Shabaab e altre articolazioni locali), sia di formazioni suprematiste di estrema destra (neonazismo, neofascismo, tifoserie strutturate), nonché di estrema sinistra (movimenti di lotta armata, anarco/insurrezionalisti, antagonisti). In totale, secondo quanto emerge dal report sull'attività svolta nel 2022, la polizia postale ha trattato 1.193 casi di cyberterrorismo (erano 1.321 nel 2021), indagato 66 persone (80 nel 2021) e monitorato 173.306 spazi virtuali (126.998 nel 2021).
Quando alla diffusione di contenuti propagandistici jihadisti, dall’attività di monitoraggio del web emerge come, nel corso del tempo, abbia subito un sensibile peggioramento “qualitativo”, determinato, secondo la Polizia postale, sia dal ridimensionamento del Califfato sul territorio, sia dalle perdite di tecnici e social media manager cui era devoluto l’incarico di gestire la propaganda, nonché per l’utilizzo sempre più frequente dell'Intelligenza Artificiale sulle principali piattaforme web, per la scansione (e rimozione) dei contenuti pubblicati dagli utenti.