Cronache
Ddl Zan, "il gender nelle scuole del Lazio". La denuncia di Baldassarre (Lega)
L'europarlamentare leghista punta il dito contro Linee guida della Regione Lazio su bambini e adolescenti con varianza di genere
Ddl Zan, "il gender arriva nelle scuole del Lazio". La denuncia di Baldassarre (Lega).
"Dare notizia in classe dei processi di transizione sessuale dei piccoli; bagni e spogliatoi non connotati per genere, uso dei nomi e pronomi scelti dallo stesso bambino in alternativa al nome assegnato alla nascita. Questo non è rispetto della diversità, non è informazione contro le discriminazioni, ma il cavallo di Troia del gender nelle scuole, che fa capire dove porterà la retorica dell’identità di genere: al superamento del concetto maschio-femmina e alla demolizione di ogni valore naturale su cui si regge da millenni la nostra civiltà. Come politico, medico e madre, sono indignata. Bisogna fermare le scandalose Linee guida della Regione Lazio sulle strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti con varianza di genere. Zingaretti e la sua Giunta farebbero meglio a pensare alla campagna di vaccinazione e a far ripartire l’economia del Lazio, invece che alla politica 'modello-Zan'. Arrivati a questo punto, dovremmo chiedere delle linee guida anche per rispettare il diritto di ogni bambino ad essere maschio o femmina. Purtroppo, una certa sinistra mira solo a imporre le proprie mani ideologiche proprio nella scuola dove ogni minore dovrebbe poter crescere liberamente secondo la propria natura e le proprie inclinazioni. Nell’era dei nuovi diritti, sono i bambini i soggetti più deboli e discriminati. Vanno protetti, non indottrinati, per questo, sia in Italia che in Europa, continueremo a ripetere a gran voce “no gender nelle scuole”. Lo dichiara di Simona Baldassarre, medico, europarlamentare della Lega e Responsabile del Dipartimento Famiglia del Lazio