Cronache
Delitto Pamela: il supertestimone e la moglie braccati dalla mafia nigeriana
Parla l'avvocato di Marino, Maria Claudia Conidi in esclusiva ad Affari
di Claudio Bernieri
Chi è Vincenzo Marino, superteste del processo a Macerata contro Innocent Osenghale, accusato di aver ucciso Pamela? E chi è Tiziana Giuda in Marino, madre di quattro figli? Ascoli Piceno, un bar di fronte al carcere. L’avvocato calabrese Maria Claudia Conidi, che assiste da quasi venti anni il percorso collaborativo del ’ndranghetista Marino,risponde ad Affari.
“Marino è un collaboratore storico di giustizia , ha dato il suo apporto conoscitivo a vari processi antimafia sin dagli anni 90: ha iniziato a collaborare in Calabria, poi con la Dia di Reggio, poi ha collaborato ancora in altri importanti processi contro la ‘ndrangheta, come a Bologna, Venezia, Padova…
La maggior parte dei pentiti collabora per amore dei figli: crescendo , questi inesorabilmente seguiranno il loro padre: nel caso il loro padre sogni per loro un futuro diverso, e si dissoci, questi ragazzi potranno aspirare a un avvenire normale. E’ una scelta di vita: Marino ha una moglie e 4 figli: l’ultimo, una bambina, ha solo tre anni.”
Il caso di Vincenzo Marino e di sua moglie Tiziana, come direbbe Gadda, è un “pasticciaccio brutto”: persa la protezione dello stato perché accusato di non aver ottemperato agli obblighi degli arresti domiciliari , Marino ha continuato negli anni , in carcere, a sentirsi un “ pentito”. Come i carabinieri fuori servizio , che tali rimangono anche al bar o facendo la spesa. Marino rimane ” collaboratore ” nel suo animo, incontra per caso Osenghale in carcere, ad Ascoli Piceno, e subito alla Dia di Catanzaro racconta le confidenze avute in cella dal nigeriano : Osenghale gli avrebbe prima confidato di essere un membro della Ascia Nera, poi gli avrebbe rivelato alcuni particolari inediti e raccapriccianti della morte di Pamela. Marino informa subito la Dia di Catanzaro, i magistrati ( forse lo stesso Nicola Gratteri) informano il procuratore di Macerata, questi , avuti gli atti, definisce addirittura Marino un “supertestimone”. Le deposizioni di Marino continuano tuttora ma sono coperte dal segreto istruttorio.
Ma intanto fioccano le minacce contro Tiziana, la moglie, che fa la domestica in un paesino della Cociaria: Tiziana è rimasta senza protezione e sbarca il lunario come può. Le arriva per posta una bambolina voodoo con la testa mozzata. “ Un giorno ho visto alcuni neri che mi facevano la posta e indicavano la mia finestra. Da allora ho paura ad uscire di casa. Come hanno fatto a sapere il mio indirizzo?”
Racconta ora Maria Claudia Conidi: “Tiziana è braccata sia dalla ‘ndrangheta che dalla mafia nigeriana. Marino uscirà tra poco dal carcere, avendo scontato tutta la sua pena. E’ un supertestimone, ma inspiegabilmente non è protetto dallo stato.”
“ Tre dei miei figli sono minori e vanno a scuola, la maggiore lavora come domestica. Ma abbiamo paura che la mafia nigeriana ci ammazzi, aiutateci” racconta Tiziana.
Nel video, la storia di Marino e il destino dei collaboratori di giustizia, narrati dall’avv. Conedi, Nella prossima puntata, dalla viva voce di Tiziana, dal suo rifugio segreto in Ciociaria, il dramma di una moglie di un pentito braccata dalla mafia nigeriana, nell’impassse ( o meglio, gnommero, direbbe Gadda ) del nostro burocratico stato di diritto .
Già, Gadda ,autore del giallo di culto “Quer pasticciacco brutto di via Merulana”. Lui sicuramente avrebbe chiesto di far testimoniare al processo di Macerata il dottor Nicola Gratteri, dell'Antimafia di Catanzaro, per svelare una volta per tutti gli oscuri retroscena del delitto di Pamela: chissà se il vice di Gadda, Camilleri, avrà mai il coraggio di scrivere un noir sulla mafia nigeriana, che troppi vogliono occultare.