Cronache
Depardieu interrogato dalla Polizia per violenza sessuale: rischia il fermo
L'attore dovrà rispondere alle accuse di violenza sessuale mosse contro di lui da due donne
Depardieu interrogato dalla Polizia per violenza sessuale: rischia il fermo
Gerard Depardieu è stato convocato questa mattina dalla polizia e rischia di essere posto in stato di fermo in relazione alle accuse di violenze sessuali lanciate nei suoi confronti da due donne. A darne notizia è il canale televisivo BFM-TV. L'attore, che ha 75 anni, verrà interrogato sui due casi che lo riguardano.
Oltre tredici donne hanno accusato di abusi sessuali l'attore dal doppio passaporto francese e russo. Depardieu è indagato dal 2020 per stupro ai danni di Charlotte Arnould ed è stato accusato più di recente dall'attrice Hélène Darras, nell'ambito di una presunta aggressione sessuale perpetrata nel 2007, durante le riprese del film "Disco". Charlotte Arnould è stata la prima donna a denunciare ufficialmente Depardieu, fino a portarlo in tribunale, ma a muovere le primissime accuse, diversi anni fa, era stata Emmanuelle Debever, l’attrice che poco più che ventenne aveva condiviso con lui il set di "Danton" di Andrzej Wajda (1983). La donna si è suicidata qualche mese fa, gettandosi nella Senna, nel giorno in cui è andato in onda sulla tv francese il programma "Complèment d'investigation", l'inchiesta sui presunti casi di molestie commesse dall'attore francese. Nel luglio 2023 un’assistente di scena dell'attore ha mosso l'ennesima accusa contro Depardieu per tentata violenza sessuale ai sui danni avvenuta qualche anno prima: "Gérard Depardieu mi ha bloccata contro il muro e ha tentato di violentarmi”, ha dichiarato la donna, che non ha rivelato il suo vero nome per timore di "rappresaglie professionali".Depardieu ha sempre negato tutte le accuse sugli abusi sessuali attraverso la sua equipe di legali parigini.
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Nuovi imbarazzanti filmati trasmessi da Complément d'Enquete, la trasmissione d'inchiesta della tv pubblica francese, hanno svelato qualche mese fa un Gerard Depardieu senza freni, più disinibito che mai nei suoi commenti sessisti e sessuali, persino nei confronti di una bimba. Le immagini mostrate in tv risalgono al 2018, quando l'attore "mostro sacro", appunto, del cinema d'Oltralpe si è recato in Corea del Nord per le celebrazioni dei 70 anni del regime di Pyongyang, al fianco dello scrittore e regista, Yann Moix. Al ritorno da quella controversa visita da Kim Yong-Un, Moix ha montato un documentario, mai visto né trasmesso prima, di cui sono stati diffusi alcuni estratti nell'ambito di una puntata speciale dedicata a Depardieu, andata in onda su France 2.
Nel video la stessa interprete scelta per accompagnare l'attore in Corea del Nord è oggetto di avance e battute a sfondo sessuale. Visitando un maneggio, Depardieu avrebbe detto che "le donne adorano andare a cavallo, hanno il clitoride che struscia sul pomello della sella. Sono delle grandi p.". Guardando poi una bimba di appena dieci anni montare a cavallo, avrebbe aggiunto: "Se il cavallo va al galoppo, lei gode". Poi suggerendo all'interprete di darsi all'ippica. "Fa benissimo", avrebbe sottolineato che le donne che praticano l'equitazione "amano moltissimo anche... altro". In seguito a questa nuova accusa la statua che rappresentava Depardieu lungo il percorso di visita al Musée Grévin, lo storico museo delle cere di Parigi, è stata rimossa. La decisione di ritirare la scultura del mostro sacro del cinema francese dal cosiddetto "Pantheon delle celebrità di cera", precisa la direzione del museo, è stata presa dopo "le reazioni dei visitatori mentre transitano davanti alla statua di cera che lo raffigura e sui nostri canali social" alle frasi sessiste dell'attore.
Dopo l'ennesima accusa ai danni di Gerard Depardieu, a fine dicembre 2023, il mondo della cultura francese è sceso in campo in sua difesa. Oltre 50 artisti infatti hanno firmato una lettera aperta, pubblicata il giorno di Natale sul quotidiano Le Figaro, difendendo l’attore, che sta affrontando più di una dozzina di accuse di stupro e violenza sessuale, e denunciandone il "linciaggio". Tra i firmatari la cantante francese ed ex first lady Carla Bruni-Sarkozy e lʼattrice inglese Charlotte Rampling"insieme a Carole Bouquet