La povera Desirée si poteva salvare. Lo dice il sindacato di Polizia
Il sindacato di Polizia: "Si poteva fare di più per evitare la tragedia di Desirée"
Il sindacato di Polizia: "Si poteva fare di più per evitare la tragedia di Desirée"
“Ci dispiace entrare nella tragedia di Desirée Mariottini ma, consci dell’attenzione mediatica e della sua probabile ma non auspicabile progressiva dissolvenza, siamo costretti, nell’immediatezza della disgrazia, a formulare il nostro pensiero e a dare il nostro contributo alla discussione”. Così ha esordito Elvio Vulcano, Coordinatore nazionale per la stampa e per le comunicazioni del sindacato di polizia Ugl-LeS (l’unica voce dell’Ugl nella Polizia di Stato).
La morte della piccola Desirée poteva essere evitata? “Non possiamo dirlo, ma certamente si poteva fare di più per evitarla”. In che modo? “Da diversi anni le riduzioni di organico e di Uffici, che ha interessato la Polizia di Stato, certamente non ha giovato all’incremento della sicurezza e l’ingresso di molti clandestini, incontrollati sul nostro territorio, ha aggravato il tutto. Giusto per entrare nel merito e per non parlare astrattamente: Desirée proveniva da Cisterna di Latina, con molte probabilità si spostava in treno per raggiungere Roma dove sembra andasse per procurarsi delle sostanze stupefacenti. E’ allora giusto far notare che presso la stazione ferroviaria di Latina vi era un posto di polizia che poi è stato chiuso: oggi la Stazione di Cisterna di Latina è diventata come le tante altre del territorio pontino, territorio delinquenziale e la biglietteria, stufa di subire rapine dopo una certa ora, oggi rilascia i titoli di viaggio solo dietro pagamento con carte elettroniche. La presenza di Forze dell’Ordine nello scalo o sopra i convogli, avrebbe potuto certamente metterle in condizione di poter controllare il transito dei passeggeri e fors’anche quello di Desirée. Oggi tutto il tratto ferroviario che va da Roma a Napoli (che, facciamo notare, supporta il transito di decine di migliaia di persone ogni giorno!) non è adeguatamente presidiato e l’unico avamposto della Polizia Ferroviaria è nella stazione di Formia, con un sparuto numero di poliziotti a presidiarlo. Per quando riguarda lo stabile di San Lorenzo, noi riteniamo che se lo stesso fosse stato sgomberato e riqualificato come denunciavano e chiedevano da tempo i cittadini del quartiere, oggi non esisterebbero queste strutture, strutture che diventano zona franca per chi delinque: noi conosciamo, perché la scienza sociale ce lo spiega, che il degrado chiama altro degrado. La teoria delle finestre rotte, che non è affatto una tesi complottista, è invece una tesi criminologica che, in termini estremamente sintetici e con l’esempio dello stabile abbandonato e con le finestre rotte che diventa l’esempio e la sollecitazione perché qualche malintenzionato distrugga anche le finestre che rotte non sono, spiega come è possibile che un esempio di degrado urbano facilmente possa esser emulato, in un’inarrestabile spirale che, appunto, aggiunge degrado al degrado. Ovviamente non possiamo affermare che le atrocità che ha subito Desirée non sarebbero avvenute, ma sicuramente per un’azione di limitazione e controllo di fatti come questi, il più efficace e sperimentato mezzo di contrasto al crimine rimane da sempre quello di una maggior presenza delle forze dell’ordine sul territorio.
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