Diciotti, 42 migranti parte civile. Salvini: "Siamo alle comiche" - Affaritaliani.it

Cronache

Diciotti, 42 migranti parte civile. Salvini: "Siamo alle comiche"

Caso Diciotti, 42 migranti parte civile contro Salvini. Il ministro dell'Interno: "Siamo alle comiche"

Diciotti: Salvini, siamo alle comiche

"Siamo alle comiche. Su ordine della Procura di Palermo la Polizia di Ventimiglia sta cercando decine di clandestini scomparsi perche' possano denunciare per sequestro di persona il ministro dell'Interno". Lo afferma il ministro dell'Interno Matteo Salvini.

Diciotti: 42 migranti pronti costituirsi parte civile contro Salvini

"Quarantadue migranti sono pronti a costituirsi parte civile nel processo penale contro Salvini e a presentare una richiesta di risarcimento danni per detenzione illegittima a bordo della nave". Lo ha detto Giovanna Cavallo, del Team di Baobab in una conferenza stampa. 

MIGRANTI: 6 DEGLI 8 DELLA NAVE DICIOTTI LASCIANO CASA ACCOGLIENZA MILANO

Sei degli otto migranti giunti a Milano dopo essere sbarcati dall'incrociatore Diciotti si sono allontanati spontaneamente da Casa Suraya, la struttura nella quale erano stati accolti dopo un primo periodo nei pressi di Roma. Lo rende noto la Caritas Ambrosiana, precisando che i sei "non sono detenuti e quindi sono liberi di andarsene". Gli altri due migranti hanno invece accettato il programma di accoglienza e sono al momento ospiti in un appartamento. "La cooperativa Farsi Prossimo che ha in gestione il centro -si legge nella nota- ha provveduto a dare comunicazione degli allontanamenti alla questura di Milano e ha informato degli sviluppi Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana, titolari del progetto di accoglienza concordato tra la Conferenza episcopale italiana e il ministero dell'Interno". "Questi ospiti, come tutti gli altri presenti nelle nostre strutture di accoglienza così come in quelle convenzionate con le prefetture e i Comuni, non sono detenuti e quindi sono liberi di andarsene e per legge rimangono richiedenti asilo anche fuori dai centri -spiega il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti-. Quello che è accaduto conferma un semplice fatto: al contrario di quello che sostiene la propaganda, l'Italia è sempre meno un Paese di destinazione dei flussi migratori, ma sempre di più di transito".