Cronache

Polizia: i 6 anni di ingiusto calvario della dirigente Falcicchia. Intervista

di Antonio Amorosi

Dopo 6 anni assolta dirigente della Polizia di Milano Falcicchia. Soldi donati alla Questura e che i privati volevano donare a lei sempre usati per la Polizia

Dirigente delle Volanti di Milano accusata di peculato. Ma è innocente. Assolta dopo 6 anni. Intervista all'avvocato Domenico Aiello che la assisteva

In queste ore la Corte d'Appello di Milano ha confermato il proscioglimento dell'ex primo dirigente dell'Upg, la sezione Volanti della Questura di Milano, Maria José Falcicchia, finita a processo per peculato. Un’accusa molto pesante chiusasi con l’ennesima assoluzione piena. Abbiamo cercato di capire quanto accaduto con l’avvocato Domenico Aiello che assisteva la poliziotta

Mi scusi avvocato, potrebbe spiegarci la ratio di quanto accaduto? Perché non ne abbiamo compreso il senso….

“Visto l’impegno indefesso nel lavoro e la stima conquistata sul campo, alla dottoressa Falcicchia erano arrivati, da privati suoi amici proposte per delle donazioni di denaro che la stessa, autorizzata dal suo Questore dell’epoca, aveva invitato i donatori a farle alla Questura. Il denaro donato è stato sempre utilizzato per ammodernare i mezzi in dotazione alla Polizia, per ristrutturare delle sale lavoro dei poliziotti, come la sala Grande Eventi, intitolata all’Agente Raiola ucciso durante una rapina e considerata tutt’ora una eccellenza tecnologica, l’Ufficio Denunce della Questura, opere o attività della Questura, mai per spese personali della dottoressa.”

I donanti avevano rapporti con la Questura?

“I donanti non avevano alcun rapporto con la Questura di Milano. Erano gli anni di Expo e si lavorava 18 ore al giorno, la dottoressa, ed i suoi uomini vivevano praticamente segregati in Questura, allora ha pensato di far arrivare quel denaro offerto da suoi amici alla Questura. Era una prassi in voga alla Questura, una iniziativa autorizzata dai suoi capi. Non si trattava di soldi pubblici ma di denaro che  privati donavano all’ufficio su sua indicazione”

E come si è arrivati a un’incriminazione così pesante?

“In seguito a conflitti interni tra vertici della questura arriva una ispezione amministrativa, gli esiti di tale ispezione vengono mandati in Procura per condivisione. La Procura stabilisce che sono fatti “interna corporis’ (atti interni del corpo di Polizia, ndr) e non ravvisa alcun reato, i PM Civardi e Boccassini richiedono l’archiviazione. A quel punto la Procura Generale interviene e avoca le indagini a sé, ravvisando la necessità di approfondimenti ulteriori. E riapre le indagini che proseguono per quasi due anni”

Quali sono stati gli esiti tecnici dei giudizi?

“Il giudice per l'udienza preliminare Roberto Crepaldi il 31 maggio 2022 sentenzia con non luogo a procedere, stabilisce che non c'è reato e la Corte d'Appello il 21 marzo ha ribadito il non luogo a procedere perché i fatti non costituiscono reato”

Ma questi soldi donati dai privati come sono stati spesi?

“Sono stati spesi attraverso l'acquisto dei caschi, l'abbellimento degli uffici, l'acquisto di materiale per la Questura. Pensi che è capito anche che alcune informative che la Questura doveva inviare ai magistrati dovevano essere necessariamente a colori ma in Questura non c'era una stampante a colori. Ogni volta gli agenti dovevano fare la colletta per racimolare il denaro e poi stampare i fogli in copisteria”

Il procuratore ha chiesto il rinvio a giudizio per la mancata di rendicontazione di quelle spese? Del denaro donato?

“Ma non erano soldi pubblici! Contestano la non rendicontazione di 4.000 euro, ma non hanno mai affermato come sarebbero stati spesi. La teoria che andavano rendicontati e spesi secondo la contabilità di Stato era insostenibile perché la Questura stessa non li ha mai riconosciuti come soldi pubblici, perché se li avesse riconosciuti come soldi pubblici allora prima di ogni singola spesa ci sarebbe dovuto essere il decreto di impegno, procedure tecnico contabili, tutti gli incartamenti fino ai tre preventivi e l’aggiudicazione della commessa"

La dottoressa ha mai utilizzato questo denaro per sé o per acquisti personali?

“Mai”

E allora?

“Dico solo questo: la dottoressa Falcicchia alla fine ha regalato 30 opere alla Questura; ogni fotografia di un artista famoso, Massimo Gatti, le cui opere oggi vengono venduta in due gallerie di Milano a prezzi che oscillano dalle 2000 alle 6000 euro; la dottoressa Falcicchia ha lasciato tutte quelle opere nate da una sua idea e dall’amicizia con il fotografo poi deceduto tragicamente, per valorizzare il lavoro degli uomini delle volanti e della città alla Questura e che mi risulta attualmente stiano a marcire in qualche scantinato come le copie di un bellissimo libro fotografico che raccoglieva quegli scatti”

Visto quanto mi dice ci chiediamo quale sia il senso di questo impegno a fare un processo del genere?

“Non vedo alcun senso. Siamo partiti dalla contestazione iniziale di circa 40.000 euro per arrivare alla fine di tutte le indagini e di questi anni alla contestazione di 1000 euro, come possibile appropriazione… possibile ma non avvenuta”

Appropriazione indebita per un dirigente-poliziotto è un’accusa grave. Quanto è durato questo calvario?

“Siamo in ballo dal 2018, pensi lei, con tutto ciò che ne consegue a partire dai danni all’immagine della dottoressa, la sua serenità, quella dei suoi cari e anche, e mi faccia dire soprattutto la perdita di un simile Dirigente per la sicurezza di Milano e di noi milanesi e l’amarezza di tutti i poliziotti basiti dalla vicenda che ancora rimpiangono in gran numero la guida ferma e sicura della loro ex capa...”