Cronache
San Benedetto, bufera sul calendario sexy, ma le assessore: "Niente di male"
Calendario sexy con logo del Comune. Divise le donne in giunta. Campanelli critica. Nelle foto c’è anche una miss di 15 anni. Nessun problema però...
In quella piccola oasi adriatica che si chiama San Benedetto del Tronto si è scatenato un putiferio degno di una commedia all'italiana
Al centro della scena tutti parlano del calendario che avrebbe dovuto celebrare la bellezza della città, ma che invece per tanti ha finito per mercificare il corpo femminile. Un'idea vecchio stile che può far sorridere per la sua ingenuità tragicomica.
Ma cosa ne pensano gli assessori donne nella Giunta del sindaco civico Antonio Spazzafumo, Cinzia Campanelli (Turismo, Politiche giovanili), Laura Camaioni (Attività produttive), Lia Sebastiani (Cultura, Pari opportunità)?
Assessore Campanelli, come donna si sente rappresentata e condivide l’iniziativa?
E’ l’iniziativa di un singolo consigliere, personale, senza che fosse stata condivisa. Insieme al mio gruppo, Centro civico popolare, abbiamo pubblicato un comunicato stampa abbastanza duro, spero si sia capito il nostro pensiero. Io non condivido proprio questo tipo di promozione attraverso maschi muscolosi o modelle. Non è una questione relativa alle donne. E’ un genere di comunicazione che ritengo obsoleta per questo momento storico. Ma l'iniziativa di fatto non è il calendario, l'iniziativa era tutta una serie di azioni che riguardavano una promozione, tipo quelle a EICMA
Ma lei ha visto, anche lì, le immagini della vostra presenza all'EICMA?
In che senso?
Nel senso che premesso che le ragazze sono bellissime, le foto sono fatte da professionisti, come nel calendario in bikini, anche all’EICMA abbiamo le miss in posa per la sicurezza stradale. Non c’è altro modo per promuovere dei contenuti?
Vabbè, loro fanno questo genere di promozione per cui io alzo le mani, cioè io non voglio entrare nella professionalità o nel genere di promozione. E’ un genere di bellezza che non mi piace accostare ad una promozione turistica. Si fosse trattato di modelli maschi muscolosi, per me sarebbe stata la stessa cosa. Il calendario poi è stato un regalo
Ma ci dovrebbe entrare, c'è il marchio della città che rappresenta. In giunta avete visto il calendario?
Sapevo di questo calendario ma non sapevo i contenuti. Anche durante Sanremo, c‘è il Comune di Sanremo che promuove se stesso e c'era Belen mezza nuda… Ma saremmo ipocriti, insomma, e a me non va di essere moralista, perché qui io non sono moralista
Non è una questione di moralismo, è una questione di un Comune che pensa di promuovere l'attività turistica tramite la mercificazione del corpo delle donne. Lei condivide questo genere di cose?
Io ho espresso quello che penso, ok?
Io parlo del modello di comunicazione, del tipo di messaggio che un ente pubblico sta dando. Una delle ragazze è anche minorenne, di 15 anni, Azul Prandini? Non so se lo sa
Non mi è stato detto niente. Se è una miss immagino possa fare quelle pose e quelle foto
Bellissima ma manderebbe sua figlia di 15 anni in bikini a rappresentare il suo Comune?
Quello dipende dai genitori, ho tre figlie di età superiore, se loro si sentono di fare una cosa del genere, nella loro libertà, lo fanno
Ma quando lei aveva una figlia minore di 15 anni, l'avrebbe mandata? Lo chiedo a lei, lei è anche un genitore
A 15 anni, una figlia, sinceramente, spererei facesse altro.
Assessore Camaioni, lei condivide l’iniziativa, come donna si sente rappresentata?
Non ci sono commenti da fare, l'amministrazione non ha pagato per il calendario
E’ chiaro, però il Comune comunque ha il simbolo sotto, volevo capire cosa ne pensava lei che è l'assessore alle Attività produttive ed è una donna.
Il calendario sicuramente a me non dà fastidio, penso che ci siamo spinti un po' troppo oltre con questa storia, non mi lede in nessun modo. Quello faceva parte della promozione che è stata fatta all'EICMA, il Miss Grand Prix, come collaborazione insieme a San Benedetto e così hanno deciso di fare il calendario qui a San Benedetto.
Associare la mercificazione del corpo a un prodotto o in questo caso a un Comune, non lo vede come un problema?
Guardi, sinceramente no, nel senso che, almeno per quanto mi riguarda, se parliamo di bellezza, ne parliamo nel più ampio senso del termine, qui non parliamo di mercificazione, la donna deve essere libera di fare quello che vuole, in tutti i modi
Certo. Però vediamo delle ragazze in bikini, c'è addirittura una 15enne, non so se lei ha delle figlie, però a me sembra che un Comune che utilizzi l'immagine di una donna in bikini per pubblicizzare i propri monumenti, forse è un po' povero. Non ha altri strumenti per poter pubblicizzare le proprie bellezze?
Certo, sicuramente sì, ma non è che il Comune ha utilizzato le ragazze come strumento
Ma come? C'è il marchio del Comune, San Benedetto del Tronto sul calendario. Se il Comune pensa che questo non sia opportuno, toglie il marchio, oppure ne discute, ragiona su cosa fare
Certo, sicuramente ne discuteremo, io sinceramente non ho seguito tutta la vicenda perché sono impegnata con il discorso del Natale, con i villaggi, con l'animazione itinerante, quindi non mi sono soffermata particolarmente su questo discorso. Ma se ne parlerà e sarà opportuno.
L’assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità, Lia Sebastiani, non ha risposto al telefono. Così ai messaggi telefonici.