Cronache

Droga, ora lo sballo si vende su Internet: report allarmante

di Fabiana Agnello

La Direzione centrale per i servizi antidroga ha pubblicato il report 2022 denunciando l’aumento di spacciatori 14enni e l’aumento di cocaina. Ma non solo...

Flussi di cocaina, spacciatori 14enni e droghe sintetiche: è allarme in Italia nel 2022

“Le Drugs Facilitating Sexual Assault (DFSA) denotano una crescente attenzione delle Forze di Polizia verso un fenomeno di consumo che desta allarme sociale”: la Direzione Centrale per i servizi Antidroga ha pubblicato la propria relazione riferita all’anno 2022 e i dati che rappresentano il quadro riassuntivo delle attività svolte e dei risultati ottenuti in Italia nella lotta contro il traffico illecito di sostanze stupefacenti non sono affatto buoni.

Soprattutto se si parla di adolescenti: c’è un ritorno della metanfetamina, dal basso costo e in grado di agire sul sistema nervoso centrale con effetti analoghi a quelli della cocaina, l’incremento del 93,04% di un’altra droga sintetica come il nandrolone, una sostanza anabolizzante e in costante aumento due potenti sedativi dissociativi, GBL e GHB, utilizzati nel “chemical sex”.

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All’indomani della Giornata mondiale contro le droghe e del discorso del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si scopre che “i dati del 2022 confermano che il nostro Paese rappresenta uno dei punti di passaggio di quote rilevanti di cocaina, diretta verso altri mercati europei di consumo, gestiti da sodalizi balcanici, sempre più protagonisti della scena criminale e in grado di instaurare rapporti di stretta collaborazione, sia con i cartelli criminali nei Paesi produttori, sia con le propaggini più strutturate di Cosa Nostra, Camorra, ‘Ndrangheta e Sacra corona unita.”

Non solo, perché “la cocaina è in costante aumento e non era mai stato raggiunto un livello di sequestri così consistente, negli ultimi 40 anni.” L’analisi dell’indicato dato statistico può essere sintomatica di un cambiamento di strategia da parte delle organizzazioni criminali “sull’apertura di una nuova rotta mediterranea della cocaina. In pratica, la droga, dopo avere fatto tappa negli scali nazionali, viene veicolata da organizzazioni criminali etniche, in particolare albanesi e serbo-montenegrine, verso i porti balcanici, sul Mar Nero ovvero sul Mar Egeo”.

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In questa ricostruzione dello scenario operativo, riveste un ruolo di assoluta centralità il porto nazionale di Gioia Tauro, nel quale si concentra l’80,35% dei sequestri di cocaina effettuati alla frontiera marittima, con un’incidenza del 61,73% sul totale nazionale. Alla logistica “rodata” utilizzata negli anni, si affiancano modalità di traffico e di cessione più incentrate sull’utilizzo della “rete internet”, dei corrieri postali e commerciali e delle piattaforme crittografate.