Cronache

Elena Cecchettin: "In Italia le donne non sono al sicuro. Lo Stato fa poco"

Di Redazione Cronache

La sorella di Giulia: "Ora ci vuole l'educazione sessuale nelle scuole. Uomini, basta voltarsi dall'altra parte"

Elena Cecchettin: "Filippo diceva che senza Giulia non aveva più senso vivere. Poi però è scappato"

Elena Cecchettin non si dà pace per la perdita dell'amata sorella Giulia, uccisa (con ogni probabilità) a coltellate dal suo ex fidanzato Filippo Turetta. "Una persona fantastica, la più buona del mondo. Giulia - racconta Elena a Repubblica - aveva una luce che mi rendeva sempre felice. Quando ero triste camminavamo insieme, ci dondolavamo sull'altalena a guardare le stelle. Quelle passeggiate in paese, nelle sere d’estate, erano la cosa preferita della mia vita: non le avrò più. Vorrei abbracciarla. Filippo le disse: dovresti fermarti e aiutare me. Voleva che si laureassero insieme, perché insieme avevano iniziato. Col senno di poi, un segnale allarmante".

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Elena racconta le sue sensazioni subito dopo aver appreso dell'arresto di Filippo: "Mi sono svegliata, ho letto la notizia e ho pensato: quindi è vivo. Pensavo l’avesse fatta finita, da come veniva descritto sembrava che per lui non ci fosse altro all’infuori di Giulia, l’unica persona che rendeva la sua vita migliore. Da un lato ho provato sollievo, almeno so che non l’ha passata liscia, che non è riuscito a scappare. Allo stesso tempo ho provato desolazione: lui è in carcere, ma vivo. E si è preso il diritto di togliere la vita a mia sorella". Elena poi attacca lo Stato: "Non fa abbastanza per prevenire. Non finanzia adeguatamente i percorsi educativi, l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole. È complice perché non condanna apertamente questi episodi, non rende sicure le donne".