Cronache
Elena Marco, addio alla giornalista triestina: “Del suo male non parlava mai"

La giornalista triestina si è spenta all'età di 53 anni dopo aver lottato a lungo contro la malattia di cui parlava poco. L'addio e il ricordo dei colleghi
Elena Marco, addio alla giornalista triestina
Elena Marco, giornalista del gruppo editoriale Rcs, è morta nella giornata di giovedì 10 dicembre, in seguito a un male contro cui lottava da diverso tempo. Nata nel 1966, avrebbe compiuto 54 anni tra pochi giorni. Ha lasciato un grande vuoto nel mondo del giornalismo. La giornalista, originaria di Trieste, ha iniziato la sua carriera nel 1987 nella redazione de Il Piccolo, dove è rimasta fino al 2005, per poi trasferirsi a Milano per il gruppo Rcs e lavorare per Il Corriere della Sera, diventando una delle colonne del settimanale “LiberiTutti”. Ha scritto per alcuni anni anche per La Stampa in qualità di corrispondente dal Nord-Est e dal 2008, per dieci anni, ha lavorato nella redazione di Io Donna, diventando caporedattore.
Mario Bellini, marito e designer, affida alle pagine di Repubblica il suo messaggio di addio, di grande pathos, ripercorrendo la morte della moglie: "Senza Elena si apre davanti a me un vuoto enorme… o, come dicono gli astrofisici, un «buco nero»… devo trovare col tempo il modo di restare in contatto con lei in «streaming» aggirandomi per tutta la casa vuota di lei ma piena dei suoi grandi occhi turchesi e di quelle cose che sono il frutto della sua instancabile attività generatrice". Anche il collega Enrico Caiano, dedica preziose parole: «Del suo male non parlava mai, solo brevi cenni “Non ti sarà sfuggito che la situazione è seria”, prima di tirar via veloce, passando a una cosa qualunque purché diversa da quella. Non sopportava le tante ipocrisie di casa nel nostro lavoro, sul campo o in redazione. E quando aveva deciso di arrabbiarsi con qualcuno che lo meritava era durissima, impossibile tenerle testa. Gli screzi tra noi invece finivano subito, l’autoironia e la solidità dell’amicizia prevalevano presto. E si capiva anche all’esterno. Non è un caso se ci chiamavano Sandra e Raimondo. Ciao Elena, sono stati giorni belli".