Cronache

European Youth Convention, Italia: riconoscere la professione di Youth worker

Eduardo Cagnazzi

Per la delegazione italiana fondamentale il ruolo degli animatori socio-educativi. Abbinante: "Riconoscimento necessario per la tenuta della coesione sociale"

"Il ruolo degli Youth worker, gli animatori socio-educativi, è fondamentale per la tenuta della coesione sociale e territoriale nel nostro Paese. Per questo, in Italia, così come già avvenuto in altre nazioni europee, il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale insieme ad Agenzia nazionale per i Giovani stanno muovendo i primi passi per il riconoscimento giuridico della professione di Youth worker, come annunciato anche di recente dal ministro Vincenzo Spadafora". A dichiararlo è Lucia Abbinante, direttrice generale dell'Agenzia nazionale per i Giovani in occasione del 3rd European Youth Work Convention, organizzata dal Ministero federale tedesco per la famiglia, gli anziani, le donne e la gioventù (BmfsfJ) e dall'Agenzia nazionale tedesca Jugend fuer Europa, che si è conclusa oggi su https://www.eywc2020.eu/en/. L'incontro ha offerto un'opportunità unica per disegnare un quadro strategico europeo per sviluppare e rafforzare ulteriormente le pratiche e le politiche dell'animazione socio-educativa in tutta Europa. Sono circa 1.000 i rappresentanti presenti della comunità dello youth work provenienti da 50 Paesi europei: stakeholder dello youth work a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, organizzazioni, formatori, ricercatori ed educatori, Istituzioni europee e Agenzie nazionali.

E' stimato che in Europa siano operativi circa 2 milioni di Youth Worker. Come negli altri Paesi dell'Unione europea, anche in Italia gli animatori socioeducativi/youth worker sono impegnati in diversi spazi e progetti extra-scolastici, dove si offrono ai giovani opportunità di apprendimento, crescita personale e sociale, sviluppo di abilità utili al proprio percorso formativo e lavorativo, creatività, dialogo interculturale, volontariato, cittadinanza attiva, iniziativa progettuale e associativa, dialogo con le istituzioni e partecipazione attiva nelle decisioni di politica pubblica a livello locale e nazionale. Particolare attenzione è data ai giovani più vulnerabili e al contrasto verso ogni forma di pregiudizio e discriminazione sociale nei loro confronti. Gli youth worker in Italia operano in una pluralità di forme e contesti,  dai centri giovanili agli Informagiovani, dai centri culturali alla co-gestione di associazioni e spazi insieme ai giovani, dall'animazione di strada al lavoro socioeducativo attraverso i media digitali, dagli scambi giovanili a livello Europeo ai forum e consigli giovani.

L'Italia è presente alla convention con una delegazione guidata dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale della presidenza del Consiglio dei ministri e dall'Agenzia nazionale per i Giovani. La delegazione, che vedrà il coinvolgimento di ulteriori attori per proseguire il processo di riconoscimento della figura professionale in Italia, è composta da animatori socio-educativi, ricercatori, formatori, organizzazioni del settore, decisori politici regionali e locali. Soggetti che, ad ogni livello, hanno sviluppato expertise e buone prassi nel contesto dello youth work", afferma Flavio Siniscalchi, capo del Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale.

Il riconoscimento del ruolo dello youth work come leva determinante nel lavoro di contrasto dell'esclusione sociale, di rafforzamento della coesione territoriale e sociale e come leva per la formazione delle competenze per lo sviluppo dei giovani come persone e come cittadini attivi e' centrale nelle politiche europee e, in questo contesto, l'animatore socio-educativo per i giovani, come viene definito lo youth worker in italiano, è considerato dall'Unione europea tra le nuove figure professionali più importanti da incentivare e sostenere in tutti gli Stati membri.