Cronache
Ex Officine Reggiane riqualificate. Vinci (FdI): “Sotto ci sono ancora bombe?”
Bombe a Reggio Emilia? Il deputato Vinci e l’ Associazione Vittime Civili interrogano Crosetto sulle ex Officine Reggiane che stanno tornando alla vita urbana
Il caso di Reggio Emilia: un’ex officina, area di guerra, sta tornando alla vita urbana con un piano di riqualificazione ma ci sono dubbi sulla bonifica profonda
“Se lei mi chiede se là dentro ci possono stare delle bombe, io per buon senso e per logica le rispondo di sì”, spiega ad Affaritaliani Giovanni Lafirenze, ex bonificatore, ancora assistente tecnico BCM (gli esperti che si occupano di scoprire le bombe inesplose rimaste sui terreni di guerra). Lafirenze è attualmente collaboratore dell’Associazione nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG).
Ancora nel 2018 vennero trovate due bombe inesplose nell’area dell’ex Officine Reggiane, 26 ettari a ridosso della ferrovia e del centro storico di Reggio Emilia, con evacuazione della zona antistante. Eppure l’area è parte di un piano di riqualificazione e rigenerazione urbana, finita all’attenzione dell’avvocato e deputato di Reggio Emilia Gianluca Vinci che con un’interrogazione al ministro della Difesa Guido Crosetto chiede se è “a conoscenza della situazione di grave rischio da ordigni bellici esplosivi, presente nell’area ex Officine Reggiane”.
Questo perché le ex Officine, colosso industriale del centro Italia nato nel 1904 per la produzione di locomotive, aerei, carri merci, carrozze, veicoli, attive durante la seconda guerra mondiale e bombardate dagli Alleati si apprestano a tornare alla vita con attività urbane tra cui residenze universitarie.
Il Comune di Reggio Emilia, al fine di recuperare l’area ha costituito la Società per la Trasformazione Urbana STU Reggiane s.p.a. . Sull’area, scrive sempre Vinci, insistono “almeno due programmi di riqualificazione, ovvero l’accordo fra Comune, Unimore e Stu Reggiane e Unindustria per destinare all’attività didattica il capannone 15C delle ex Reggiane per un valore di circa 10 milioni di euro e l’accordo fra Comune di Reggio Emilia, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Acer e Stu Reggiane spa per la candidatura della Palazzina Uffici delle ex Officine Reggiane (la cosiddetta Palazzina M), ad ospitare alloggi universitari, servizi per gli studenti e per il quartiere, dal valore complessivo di 14,1 milioni di euro, candidato al Bando del ministero dell’Istruzione per l’erogazione di finanziamenti per interventi volti alla realizzazione di strutture residenziali universitarie programmato, in parte, con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)”.
Il problema, come scrive il deputato, è che molti di questi ordigni non sono individuabili a vista ma andrebbe eseguita un’azione preventiva di ricerca più profonda per essere sicuri che l’area sia libera.
“Ho una lunga esperienza nel settore”, racconta Giovanni Lafirenze “ho iniziato nel 1983. Anni fa facemmo una bonifica di 3500 metri tra le ferrovie reggiane e il ponte vicino, con committente il Comune di Reggio Emilia. E’ la zona dove sono le ex Officine ed è una zona bombardata. Abbiamo trovato tre bombe di aereo ad un metro e mezzo di profondità e un cratere di una bomba più pesante a 6 metri di profondità. E’ la testimonianza del bombardamento dell’area. Le fabbriche venivano bombardate, ci sono le testimonianze”.