Cronache

Fase 2, Decaro: "I governatori urlano ma il controllo tocca ai sindaci"

"In questa guerra quotidiana tra Regioni e governo chi ci va di mezzo sono i Comuni": lo denuncia il sindaco di Bari e presidente dell'Anci, Antonio Decaro, in un'intervista a Repubblica. "Quando dovro' valutare gli effetti delle riaperture, controllare che sia tutto fatto in ordine, sanzionare chi non e' in regola, intervenire su chi protesta, convincere chi si ribella, ecco, non potro' dire questo e' scritto nel decreto o nell'ordinanza", ha sottolineato Decaro, "dovro' metterci la faccia io. Io come tutti i sindaci italiani".

"I sindaci sono ancora e sempre le autorita' sanitarie cittadine. Ma non hanno messo bocca nel piano pandemico per evitare di creare il caos", ha ricordato il presidente dell'Anci, "ci siamo fatti sentire, moltissime nostre richieste sono state accolte ma i sindaci hanno fatto una cosa che nessun altro ha fatto e ho la sensazione che in pochi la percepiscano: abbiamo rinunciato al nostro potere d'ordinanza. Vi sembra poco? Qui tutti parlano di guerra civile per 20 Regioni che hanno voluto e vogliono dire la loro. Posso comprenderle, e' nella loro autonomia, anche se i toni a volte non li ho capiti". "Possiamo immaginare che cosa sarebbe successo in Italia se ogni sindaco avesse fatto un'ordinanza per il suo Comune?", si e' chiesto Decaro. "La legge ce lo consentiva. Se abbiamo deciso diversamente e' stato solo per salvare lo Stato, si' voglio usare una parola grossa, abbiamo salvato l'unita' dello Stato''.

"Gli agenti della polizia municipale stanno facendo controlli a raffica, gli assembramenti soprattutto di ragazzi sono intollerabili, perche' sono i piu' pericolosi. Il mancato uso della mascherina nei luoghi al chiuso e' un attacco alla salute pubblica, i locali che non rispettano le prescrizioni mettono in pericolo la vita di tutti Basta? Ebbene io ho lasciato i parchi chiusi e sono pronto a chiudere anche i locali che non rispettano le norme. Patti chiari, amicizia lunga. Non metto ai voti la salute della gente, noi sindaci piu' che sceriffi, ci siamo comportati da fratelli maggiori. Ora dobbiamo fare appello al senso di responsabilita' di ciascuno di noi. In questa fase il vaccino siamo noi con i nostri comportamenti. Ma chi sbaglia, chiude. E chi fa feste in casa verra' multato".