Cronache
Femminicidi, il triste record del 2024: una donna uccisa ogni tre giorni
Da gennaio 110 vittime della violenza di genere
Femminicidi, il triste record del 2024 tocca quota 110 donne uccise: in pratica una ogni tre giorni. Un dato allarmante che però vede anche un consistente aumento di aiuto al numero anti-violenza 1522
Si è partiti dal primo giorno del 2024 con la prima vittima e la scia è continuata costante per tutto l'anno, fino a toccare quota 110. Sono i numeri di un record negativo che vede l'anno che sta per concludersi come uno dei peggiori di sempre per i femminicidi. Partiamo proprio dal primo delitto di genere. Rosa D'Ascenzo, 71 anni, fu trasportata in auto all'ospedale di Civita Castellana, in provincia di Viterbo, la sera del 1º gennaio 2024. Il marito Giulio Camilli, 74 anni, aveva riferito al personale sanitario che la donna "era caduta dalle scale" in seguito a un malore. I medici non poterono fare altro che constatare l'avvenuto decesso della settantunenne, arrivata già morta al nosocomio ma le indagini portarono alla luce un'altra verità: Rosa fu uccisa barbaramente.
Una scia di violenza che ha visto casi davvero eclatanti come l'uccisione di Manuela Pietrangeli, una fisioterapista di 51 anni, freddata dall'ex compagno Gianluca Molinaro, 53 anni, il 4 luglio 2024 a Roma. L'omicidio si consumò nel primo pomeriggio in strada, in via degli Orseolo, tra i quartieri Gianicolese e Portuense. Poco prima delle ore 14.00, la vittima era uscita dalla casa di cura "Villa Sandra" e stava per raggiungere la sua automobile per andare a prendere il figlio di 9 anni a casa dei nonni. L'uomo aveva confidato a un'amica la sua volonta di uccidere l'ex.
Poi, come non ricordare il caso di Maria Campai, di 42 anni, uccisa da un ragazzo di soli 17 anni conosciuto in chat. Il suo corpo fu trovato in una villetta a Viadana, un comune della provincia di Mantova.
Ma oltre ai singoli casi vanno anche analizzati i dati. A livello territoriale gli omicidi con vittime femminili aumentano al Centro Italia (+27,3%, passando da 22 a 28), e in particolare nel Lazio (da 9 a 12) e nelle Marche (da 3 a 7), mentre registrano una riduzione sia nelle regioni del Nord (-16,3%, da 49 a 41) sia, soprattutto, in quelle del Sud (-25%, da 40 a 30).
Considerando inoltre la dimensione demografica dei comuni in cui avvengono i femminicidi, a fronte del decremento complessivamente rilevato si osserva una crescita del fenomeno nei piccoli comuni (meno di 5.000 abitanti), dove le donne uccise passano da 11 a 17 (+54,5%) e in quelli della fascia 50-250 mila abitanti, dove passano da 26 a 37 (+42,3%).
Nonostante la forte concentrazione dell’attenzione non soltanto mediatica sugli omicidi legati a situazioni di gelosia patologica (i cosiddetti “omicidi del possesso”), sono le donne di 65+ anni il principale segmento vittimologico, con 37 vittime nei primi 11 mesi del 2024, pari al 37,4% delle vittime femminili totali, uccise nella maggior parte dei casi dal coniuge (spesso in presenza di situazioni di forte disagio o malattia della vittima o dell’autore) o, secondariamente, da figli in situazione di marginalità, dipendenza e problemi di tipo psichiatrico.
La famiglia resta la dimensione quasi esclusiva di rischio per le donne, con ben 88 vittime nei primi 11 mesi del 2024 (pari all’88,9% del totale), con una netta centralità del rapporto di coppia (in essere o pregresso), che anche nel 2024 si conferma la relazione maggiormente coinvolta, con 58 vittime femminili (pari al 58,6% del totale ed al 65,9% dei femminicidi nel contesto familiare o affettivo). Anche per questo segmento il valore del 2024 risulta leggermente inferiore a quello dell’anno precedente (quando le vittime sono state 62), mentre si registra una forte crescita delle figlie uccise, passate da 5 a 9, generalmente all’interno di “stragi familiari” o in quanto vittime collaterali di una violenza estrema orientata a colpire la coniuge/ex coniuge/ex partner.
A uccidere le donne sono nella quasi totalità dei casi autori uomini (93 sui 97 autori “noti”, pari al 95,9% nel 2024), contro 4 donne, pari al 4,1%. Sale inoltre il numero di autori under 25 (da 4 a 12, nella prevalenza dei casi autori di omicidi “di coppia”), anche se, coerentemente alla dinamica rilevata per le vittime, sono gli autori di oltre 64 anni a registrare l’incidenza più elevata (27 autori, pari al 27,8%), in molti casi autori di omicidi compassionevoli.
Ma davanti a questo scenario davvero critico emerge un dato positivo. Un incremento fortissimo, segnale che sempre più vittime di violenza stanno uscendo dall'isolamento: il 1522, numero anti violenza e stalking della presidenza del Consiglio, dal 1 gennaio al 30 settembre del 2024 ha avuto circa 48mila contatti, tra telefonate, app e chat. Registrando un aumento del 57% rispetto ai primi 9 mesi del 2023 (30.581).
Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin - avvenuto l'11 novembre del 2023 - a fine anno il 1522 raggiunse 51.713 richieste poiché tra novembre e dicembre ebbe il picco con una media di 800 contatti al giorno. L'aumento determinato dall'ondata emotiva provocata dalla morte della studentessa di Vigonovo è diventato strutturale nel 2024: i contatti sono infatti costanti in ogni mese dell'anno.