Cronache

Femminicidio nel Napoletano, accoltellata e bruciata una donna di 33 anni

Il corpo semi carbonizzato è stato trovato in un appartamento a San Paolo Belsito. A dare l'allarme un gruppo di ragazzi che ha notato del fumo

Uccisa a coltellate e poi bruciata, lascia una figlia di 11 anni. Ylenia Lombardo ne aveva 33. Fermato un 36enne per omicidio aggravato in provincia di Napoli.

Ylenia Lombardo, 33 anni, sarebbe stata picchiata, accoltellata e poi bruciata. Il femminicidio è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri in un appartamento di San Paolo Belsito, in provincia di Napoli. Indaga la Procura di Nola. E' stato fermato un uomo di 36enne del posto, in cura presso un Centro di igiene mentale. Ylenia oggi avrebbe dovuto recarsi nel Viterbese, dove vive la figlia di 11 anni con i nonni materni. Secondo la ricostruzione degli investigatori l'uomo l'avrebbe ammazzata, poi avrebbe dato fuoco all'appartamento, un rogo che ha divorato per metà anche il corpo della giovane donna. Il 36enne, indiziato di omicidio aggravato e di incendio, conosceva la vittima da qualche mese. Si sarebbero incontrati anche nei giorni scorsi nella piazza principale del paese, antistante la chiesa di San Paolo eremita.

La 33enne abitava a poca distanza, in un modesto alloggio di via Ferdinando Scala, a pochi passi dal Palazzo Municipale. E in quell'abitazione sarebbe avvenuto un litigio tra i due, del quale rimangono ancora ignote le cause. Nella casa del 36enne i carabinieri hanno trovato alcuni panni sporchi di sangue. L'arma con cui lui l'avrebbe colpita potrebbe essere un fendente.

Si attendono gli esami medico legali per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti. Alcuni vicini hanno visto del fumo nero uscire dalla casa della giovane donna, hanno sfondato la porta ma le fiamme avevano già' divorato la parte superiore del corpo di Ylenia. Originaria della provincia di Avellino, viveva a San Paolo Belsito da circa un anno. Lavorava come badante e come collaboratrice domestica riuscendo a sbarcare il lunario. La sua non era stata un'esistenza facile. Suo marito è detenuto per maltrattamenti nei suoi confronti.

Nel primo pomeriggio di ieri aveva incontrato nel cortile dell'edificio dove abitava una vicina, chiedendole di poter mettere nella giornata di oggi la busta con la carta selezionata per la raccolta differenziata perché si sarebbe dovuta assentare per recarsi nel Viterbese per incontrare sua figlia e sua mamma. Poi nessuno l'ha più vista. L'allarme è scattato alcune ore dopo quando dal piccolo appartamento al piano terra, protetto da una robusta cancellata, qualcuno ha visto uscire del fumo nero e denso. I carabinieri giunti sul posto hanno subito avviato le indagini - coordinate dalla Procura della Repubblica di Nola - che hanno portato, nella notte, al fermo dell'uomo.