Cronache

Fortuna, scoperta rete di pedofili. "Uccisa perché non voleva subire"

Omicidio Fortuna Loffredo, arrestato il compagno di una vicina di casa. Era finita in una rete di pedofili

Quello della piccola Fortuna Loffredo, la bimba trovata cadavere ai piedi del fabbricato in cui abitava la sua famiglia nel Parco Verde di Caivano, nel Napoletano, e' stato un omicidio. I carabinieri, che indagano da tempo su una presunta rete di pedofili nell'area, hanno raccolto elementi sufficienti al gip di Napoli Nord per una misura cautelare. Nel corso delle indagini sono state arrestate due persone per abuso su minori, e prima della morte di Fortuna un altro bambino era deceduto in circostanze da chiarire. In entrambi i casi, all'inizio si penso' a cadute accidentali, nel caso del piccolo Antonio dal balcone di casa e in quello di Fortuna, dal terrazzo dell'edificio.  Secondo la ricostruzione dei magistrati: "La bambina è stata uccisa perchè si era rifiutata di subire l'ennesimo abuso". 

Secondo quanto si e' appreso, la persona indagata per la morte della bambina sarebbe gia' in carcere. Fortuna Loffredo, detta Chicca, 6 anni, una bambina bionda e solare, fu trovata cadavere nello spazio antistante l'ingresso del palazzo in cui abitava la sua famiglia, il complesso di edilizia popolare del Parco Verde di Caivano, nel Napoletano, luogo di spaccio e di degrado, il 24 giugno 2014. Una caduta accidentale, la prima ipotesi, da un'altezza compatibile a quella del settimo piano o oltre. Ma gli investigatori notarono subito una coincidenza con la morte del piccolo Antonio Giglio, 3 anni, apparentemente sfuggito alla sorveglianza della nonna e della mamma e caduto dalla finestra della sua abitazione, in quello stesso palazzo, avvenuta alla fine del 2013. L'autopsia sul corpicino di Chicca evidenzio' abusi sessuali sulla bambina, reiterati e da lungo tempo.

La ricostruzione delle sue ultime ore di vita fornirono un altro particolare inquietante: Fortuna era andata a cercare a casa sua Doriana, la sorellina di Antonio. Infine, le parole inquietanti della madre 27enne della piccola ai cronisti: "Chi sa parli. Io a stare qui ho paura per gli altri miei due figli, voglio mandarli in collegio". Il 23 dicembre di quell'anno il primo arresto per violenza sessuale su minori, un vicino di casa di Loffredo, cui segui' un'altra misura cautelare. Ormai Parco Verde nell'immaginario collettivo era anche il parco degli orchi.

Bimba uccisa: molotov contro casa compagna omicida - Una bottiglia incendiaria lanciata contro l'ingresso dell'abitazione in cui e' agli arresti domiciliari Marianna Fabozzi, madre di una minorenne abusata e compagna dell'uomo accusato dalla Procura di Napoli nord di essere il violentatore e l'omicida della piccola Fortuna Loffredo. L'episodio e' accaduto intorno a mezzogiorno di oggi. Sul fatto indagano i carabinieri. 

Procura, omerta' e connivenze su rete pedofili - "La scarpina destra di Fortuna sarebbe stata occultata da una signora all'ottavo piano del palazzo in cui viveva la piccola. La stessa che nego' di aver visto qualcuno sul pianerottolo poco prima della caduta della bambina". Domenico Airoma, procuratore aggiunto di Napoli Nord, che indaga sulla rete di pedofili del Parco Verde a Caivano, nel Napoletano, sottolinea un particolare emerso su Fortuna Loffredo e che collegava quella che sembrava una caduta accidentale a giugno 2014 con un'altra avvenuta l'anno precedente, vittima un bimbo di 3 anni, Antonio Giglio, figlio di Marianna Fabozzi, ai domiciliari per un altro filone dell'inchiesta, il cui compagno, Raimondo Caputo, e' ora accusato di omicidio e violenza sessuale. Anche la scarpina destra di Antonio non fu mai trovata. Il fascicolo di quell'indagine e' pero' della Procura di Napoli. Dove fosse la scarpina di Fortuna e' emerso da una intercettazione. L'indagine, sottolineano gli inquirenti, e' stata resa difficile non solo dell'omerta' degli abitanti del Parco Verde, ma anche da connivenze. Persone che hanno cercato in tutti i modi di depistare le indagini, accusano Airoma e il procuratore capo Francesco Greco. Caputo, 44 anni, e' gia' detenuto in carcere con l'accusa di aver abusato sessualmente di un'altra bambina di 12 anni, altra figlia di Marianna Fabozzi, anche lei coinvolta in questo caso. L'arresto di Caputo avvenne a novembre scorso, proprio durante le indagini sulla morte della piccola Fortuna. E proprio di una rete di pedofili all'interno del Parco Verde di Caivano parla il procuratore Greco : "Un contesto che lo stesso gip nell'ordinanza ha definito disastrato".

"Da questa indagine - spiega Airoma - arriva un quadro che ci preoccupa molto, un contesto in cui l'infanzia non e' tutelata. Le istituzioni devono farsene carico, la scuola, il comune, l'Asl e i servizi sociali. Ieri abbiamo avuto un incontro con il procuratore del tribunale dei Minori per individuare degli interventi da mettere in atto". Greco specifica che, vista la drammaticita' dei fatti che coinvolgono minori, gli inquirenti non riescono a dirsi "soddisfatti" del risultato. "L'unica nota positiva - dice - e' che l'equipe che sta seguendo i tre minori allontanati dal contesto, coloro che hanno permesso di arrivare a questo risultato con le loro dichiarazioni, ci ha riferito che i bambini hanno ripreso a giocare e a sorridere". Dal momento in cui sono iniziate le indagini dopo la morte della bambina, gli investigatori hanno individuato 4 bambini che avevano probabilmente subito abusi sessuali. Nei mesi scorsi, l'indagine ha visto l'arresto di Salvatore Mucci e della moglie, ovvero coloro che per primi dissero di aver soccorso Fortuna.

I tre minori allontanati, invece, sono tutti figli di Marianna Fabozzi. Le indagini non sono ancora concluse. Saranno, infatti, ascoltate le persone che hanno reso false testimonianze. "Questo risultato - conclude Greco - lo dedichiamo anche al pm Federico Bisceglia che per primo inizio' a indagare sulla rete di pedofilia e morto in un incidente stradale". In Procura era anche l'avvocato dei Loffredo, Angelo Pisani. "La giustizia non deve avere nessuna pieta' per queste persone - ha detto - c'e' ancora tanto da fare e bisogna capire anche come e' morto il piccolo Antonio Giglio, precipitato anche lui in circostanze simili a quelle di Fortuna e figlio della compagna di Caputo. La morte di Fortuna e' servita almeno a salvare tanti altri bambini", ha concluso l'avvocato.