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Fratelli d'Italia LGBTQ+ e l'inno di Mameli queer di Francamente: la polemica

“Testo non inclusivo”: le reazioni della politica al monologo

di redazione

Fratelli d'Italia LGBTQ+ e l'inno di Mameli queer di Francamente: la polemica

“Fratelli d'Italia” ma in versione LGBTQ+ cantato “da donna queer e vestendo determinati colori per dare un messaggio molto chiaro”. E Francamente, la cantante uscita da X Factor, scatena la polemica sulla “non inclusività” dell'inno nazionale.

Cosa è accaduto

In occasione della finale di Coppa Italia femminile 2024/2025 tra il Prosecco Imoco Conegliano e il Numia Vero Volley Milano, del 9 febbraio alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno, Francamente è stata invitata per cantare l’inno d’Italia prima dell’inizio del match. Quindi il video sui social nel quale l'artista denuncia il testo come “non inclusivo”.

Il video monologo

 

 

“Mi è stato proposto di cantare l’Inno d’Italia prima di una manifestazione sportiva che nel suo essere campione di inclusività, comincia con Fratelli d’Italia – ha dichiarato Francamente – la prima cosa a cui ho pensato è stata, bene, accetto, ma cambio il testo per renderlo più inclusivo. Ho scoperto però che questo sarebbe stato vilipendio alla bandiera e così mi sono detta, forse non è il caso. Si sono aperte due opzioni, la prima era semplicemente quella di rifiutare, dire grazie. La seconda, quella che ho intrapreso, era invece l’opportunità di prendere uno spazio, l’opportunità di cantare l’inno che sì, ha un linguaggio non inclusivo, ma farlo da donna queer e vestendo determinati colori per dare un messaggio molto chiaro. Le persone queer esistono, le persone transessuali esistono, le persone non binarie esistono, e tutte queste persone non sono cittadini e cittadine di serie b, ma hanno pari dovere e soprattutto diritti di ogni italiano e ogni italiana. Le persone nere esistono all’interno della comunità italiana e anche loro non sono cittadine di serie b e che tante sono le persone stanche di un’Italia razzista, di un’Italia omofoba, di un’Italia che si riconosce ormai in un tricolore anacronistico. Quando viene scritto l’Inno di Mameli si pensa a unificare diversi stati che componevano l’Italia sotto un’unica bandiera. Bene, noi questa bandiera già ce l’abbiamo da tantissimo tempo, e penso che ora l’obiettivo debba essere quello piuttosto di unificarsi sotto una bandiera di pace, sotto una bandiera di inclusività”.

Su X esplode la polemica

Il monologo è stato condiviso dalla pagina X L'Esercito di Cruciani, provocando un'ondata di commenti negativi. Non solo. Anche l'europarlamentare della Lega Isabella Tovaglieri, sempre sull'ex Twitter, ha tuonato contro Francamente: “L'inno d'Italia razzista?? Basta! Ci siamo stufati di queste assurdità woke”.

Matteo Salvini: “Ridicolo”

Il vicepremier e leader della Legava giù duro"Mentre negli Stati Uniti il Presidente Trump sta mettendo fine alle follie woke, escludendo gli atleti trans dalle competizioni femminili e ristabilendo solo uomo e donna come unici generi, in Italia troviamo cantanti che, nel nome di una fantomatica “inclusione”, attaccano inno e bandiera con pretesti surreali. Siamo oltre il ridicolo”.

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