Cronache

Garanti detenuti: "Il carcere sia un'extrema ratio". E tu che cosa pensi? VOTA

Videochiamate stabili, internet per informarsi e acculturarsi, investimenti in case famiglia per bambini. Le proposte dei garanti

Carceri, Garanti detenuti ai tecnici del ministero: "Carcere sia un'extrema ratio", valorizzare nuove forme di composizione conflitti tra autori e vittime di reato

Valorizzare nuove forme di composizione dei conflitti tra autori e vittime di reato e nuove politiche di accoglienza delle persone detenute. Il carcere come extrema ratio. E' la linea indicata dalla Conferenza dei garanti delle persone private della libertà in un documento trasmesso alla Commissione ministeriale, istituita dalla Guardasigilli Marta Cartabia e presieduta dal professor Marco Ruotolo, incaricata di studiare il tema della "riforma e innovazione del sistema penitenziario e dell'esecuzione penale". Il documento è stato discusso e approvato dalla Conferenza dei garanti durante l'assemblea svolta a Roma venerdì scorso, nel corso della quale il Garante del Lazio, Stefano Anastasia, è stato riconfermato portavoce.

Per i garanti territoriali deve essere "superato definitivamente" il meccanismo delle "preclusioni assolute nell'accesso ai benefici penitenziari", come indicato dalla Corte europea dei diritti umani e dalla Corte costituzionale anche per gli autori dei reati più gravi. Inoltre, si legge nel documento, le videochiamate devono diventare "strumento ordinario di comunicazione, accanto e non in sostituzione dei colloqui o delle telefonate", così come internet deve diventare accessibile sia per le attività didattiche, formative e lavorative sia per l'accesso alla cultura e all'informazione.

E' infine necessario secondo i Garanti "dare efficace attuazione - si legge nel documento - sia agli investimenti per la individuazione di case famiglia, affinché nessun bambino sia più ospite dei penitenziari italiani, e per progetti di trattamento e reinserimento sociale di sex-offenders e maltrattanti".

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