Cronache
Germania, i due arrestati volevano fare un attentato a Dortmund

Il capo della diplomazia francese, Laurent Fabius, per la prima volta ha ventilato la possibilita' che le forze del regime siriano possano essere associate alla battaglia contro i terroristi dell'Isis. Per lottare contro l'Isis, "ci sono -ha detto all'emittente Rtl- due tipi di misure: i bombardamenti e le forze di terra, che non possono essere le nostre, ma che devono essere le forze dell'Esercito Libero Siriano (l'opposizione,ndr), le forze arabe sunnite e perche' non le forze del regime".
Poche ore dopo, però Fabius ha fatto una parziale marcia indietro e una fonte del suo entourage ha chiarito che il ministro ha ripetuto la posizione francese, ovvero che non ci puo' essere alcuna collaborazione con le forze governative siriane contro l'Isis fino a quando non sara' creato un governo di unita' nazionale: "Potra' accadere solo nel quadro di un transizione politica e Fabius sottolinea che questa transizione e' urgente e indispensabile".
I DUE ARRESTATI IN GERMANIA PIANIFICAVANO ATTENTATI A DORTMUND - Sono un 28enne siriano e un 46enne tunisino e hanno legami con l'Isis i due arrestati giovedi' a Berlino dopo il blitz nella moschea di Charlotenburg: lo riferisce il quotidiano tedesco Tagesspiegel, secondo il quale i due uomini pianificavano un attentato a Dortmund. Gli inquirenti sospettano che i due uomini catturati dalle forse speciali si preparassero a colpire la citta' nord-occidentale tedesca partendo dalla capitale. In relazione a questi arresti sono state indagate anche altre persone, tra cui alcuni richiedenti asilo. La polizia di Berlino aveva fatto sapere che la segnalazione di "una minaccia" in corso era arrivata dalle forze dell'orine di un altro Lander. Giovedi' sera era stata recuperata anche l'auto dei due arrestati, nel quartiere berlinese di Britz, in cui si sospettava potessero esserci esplosivi e questo ha portato all'evacuazione di 16 edifici, ma poi non e' stato trovato nulla.
LA GERMANIA INTERVIENE MILITARMENTE - La Germania scende in campo contro l'Isis. Berlino accoglie la richiesta di Francois Hollande di fare di piu' contro i jihadisti e ufficializza il suo contributo militare: tornado per missioni di ricognizione, una fregata, aerei cisterna per il rifornimento in volo e satelliti. Oggi le forze speciali tedesche hanno fatto irruzione in una moschea a Berlino, nel quartiere di Charlottenburg e successivamente hanno arrestato in un centro culturale due persone che "pianificavano attentati": momenti di paura a Britz, altro quartiere della capitale, in cui sono state avecuate diverse abitazioni per la presenza di un'auto, secondo gli investigatori collegata ai due fermati, ma all'interno della quale non sono stati poi trovati esplosivi, come si temeva.
E non hanno prodotto arresti due blitz delle forze speciali belghe in due differenti zone del Paese (a Sambreville, non lontano da Charleroi, e a a est, nella localita' di Verviers, vicino Liej) aoperati mentre il governo decideva di, dopo 5 giorni di massima allerta, di ridurre il livello d'allarme da 4 a 3 per la citta' di Bruxelles. Oggi pero' si e' saputo che La mente degli attacchi di Parigi Abdelhamid Abaaoud, i due ricercati Salah Abdeslam e Mohamed Abrini, e il fratello di Salah, Brahim (uno dei kamikaze) erano da giugno in una lista di 85 "radicalizzati" stilata proprio dai servizi segreti del Belgio. La lista era stata trasmessa alle autorita' di Molenbeek, il sobborgo di Bruxelles rifugio di estremisti. Lo ha rivelato una fonte del comune di Molenbeek coperta da anonimato. Intanto il Francois Hollande continua il suo serrato programma di incontri con l'obiettivo di rafforzare la coalizione e il coordinamento delle azioni militari contro l'Isis. Il presidente francese ha ricevuto il premier italiano Matteo Renzi all'Eliseo, e nel pomeriggio e' partito per Mosca, dove ha incontrato il collega russo Vladimir Putin. Hollande in tre giorni ha cincontrato Obama alla Casa Bianca, Putin al Cremlino, Renzi e Merkel all'Eliseo.
L'Italia e la Francia sono "due nazioni sorelle", anche nella dura prova per far fronte alla sfida terroristica, ha ribadito il presidente del Consiglio, assicurando l'impegno italiano per l'obiettivo comune, "la distruzione di Daesh" (Isis, ndr). "La coalizione sia sempre piu' ampia e inclusiva" possibile, ha esortato il Renzi, invitando a dare "la massima priorita' al dossier sulla Libia perche' rischia di essere la prossima emergenza". Al Cremlino, Hollande ha concordato anche con Putin sulla necessita' di creare "un'ampia coalizione antiterrorismo". Ha assicurato al collega russo di essere arrivato a Mosca con l'intenzione di coordinarci nelle azioni militari dei due Paesi e la lotta "legittima" contro il nemico comune, lo Stato islamico, perche', ha spiegato, "e' il momento di assumersi le responsabilita' per quanto sta accadendo".
Putin ha ricordato a Hollande che "la Russia ha sofferto gravi perdite nell'orribile attentato che ha causato l'esplosione dell'aereo sul Sinai" alla fine di ottobre in Egitto. L'attacco, e gli attentati di Parigi, "ci obbligano a unire nella lotta contro il nemico comune", ha detto il presidente russo. Anche il premier britannico, David Cameron, ha chiesto al Parlamento di poter bombardare in Siria perche' il Regno Unito "non puo' delegare la sua sicurezza ad altri Paesi". Il voto di Westminster potrebbe arrivare gia' la prossima settimana.