Cronache
Omicidio Gianni Versace: vent'anni dopo il mistero è sempre più fitto - FOTO
Il 15 luglio 1997 lo stilista veniva assassinato sui gradini della sua villa a Miami. Gesto di un folle ordito in ambienti gay o vendetta della mafia?
Gianni Versace a terra sui gradini della sua splendida villa di Miami affiacciata su Ocean Drive. Il volto e il corpo insanguinati. Antonio D'Amico, suo compagno di sempre, affranto dal dolore e riverso sul corpo senza vita dello stilista all'apice della gloria. Immagini agghiaccianti che, vent'anni fa, fecero il giro del mondo. Immagini alle quali si accompagnarono, poco dopo, quelle della caccia all'uomo, del presunto assassino di Versace, ovvero Andrew Cunanan, giovane di origine sudamericana, gay, aspirante modello ed escort di lusso. Le foto di Cunanan fanno storcere il naso: il viso è quello di un ragazzo con gli occhiali come tanti altri, non ha nulla del modello né dell'escort. Secondo la stampa e le Tv (all'epoca non esistevano i social network e l'Internet mainstream era agli albori) Cunanan era già ricercato dalla polizia per aver commesso quattro omicidi, tre dei quali ai danni di suoi amanti fra festini a base di cocaina e sesso estremo.
Braccato dalla polizia, Cunanan - secondo le cronache dell'epoca - si rifugia in una casa galleggiante (precludendosi ogni possibile via di fuga) e si suicida sparandosi un colpo in testa. La polizia lo trova così. Già morto. Il cadavere viene cremato in fretta e furia. Si esclude la pista della vendetta contro il mondo per essere stato contagiato dall'Aids (l'autopsia riscontra la sua sieronegatività): si ipotizza che potesse avercela con Versace per il suo ruolo di "icona gay"... ma nessuna speculazione è convincente. Molti pensano che Cunanan sia stato ucciso altrove e trasportato sulla house boat per inscenare il suicidio. La cremazione frettolosa è sospetta, troppo sospetta.
Qualcuno ricorda che, qualche tempo prima, la tomba della madre di Versace era stata profanata nella cappella di famiglia... un gesto di avvertimento mafioso? Una vendetta del crimine organizztao consumatasi poi, in tutto il suo orrore, sui gradini della villa di Ocean Drive? Sulla morte del genio calabrese cala un velo di mistero alimentato dal silenzio dei famigliari.
Oggi, vent'anni dopo l'assassinio, un film - American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace - con protagonisti Penelope Cruz nella biondissima parte di Donatella Versace, Ricky Martin in quella dell'amante dello stilista Antonio D'Amico, ed Edgar Ramirez nel ruolo di Gianni, tenta di ricostruire gli ultimi giorni di vita dello stilista e del suo assassino, aiutando forse a capire meglio cos'accadde in quella mattinata tragica del 15 luglio 1997, quando si spense per sempre - brutalmente - uno degli artisti più rappresentativi della storia recente del nostro Paese.