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Cronache
Omicidio Giulia, arrestato Filippo in Germania "tradito da un automobilista"
Filippo Turetta

Omicidio Giulia Cecchettin, Filippo Turetta arrestato in Germania. Tajani: "In Italia in 48 ore"

Filippo Turetta, accusato del delitto dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, è stato fermato dalla polizia di Halle, in Sassonia-Anhalt, conferma una fonte della polizia a Repubblica. Entro stasera vedrà il giudice per la convalida dell’arresto. L'arresto è avvenuto ieri sera, sabato 18 novembre, poco dopo le 22, alle nei pressi di Naumburg mentre il ragazzo era accanto alla sua Punto nera, ferma sulla corsia d'emergenza della A9 in direzione Monaco all'altezza di Bad Dürrenberg. La polizia è arrivata sul punto dopo che un automobilista anonimo ha chiamato il 112 perché c'era una macchina sulla corsia d'emergenza, senza luci, con il passeggero accanto alla macchina e ha tutto l’interesse a velocizzare le procedure, n costante contatto con le autorità italiane. L’anonimo avrebbe detto alla polizia che gli sembrava “pericoloso” che stesse sulla corsia d’emergenza senza luci: il codice della strada tedesco prevede che le luci siano sempre accese.

Quando gli agenti sono arrivati, Turetta non ha opposto alcuna resistenza. Al controllo dei documenti hanno visto che c'era un mandato di arresto internazionale e quindi lo hanno arrestato. Come hanno riferito gli agenti, Turetta era stanco e quasi rassegnato. Resta da verificare se l'auto di Turetta, la Fiat Grande Punto vista da più telecamere tra Bellunese e Austria, fosse rimasta senza benzina.

Da procedura Turetta dovrà essere consegnato intanto a un giudice che analizzerà la regolarità del mandato di cattura internazionale. Dalla procura della Sassonia-Anhalt fanno sapere che non daranno informazioni finché la procedura non sarà conclusa. In teoria la Germania dovrà adottare una decisione sull'estradizione entro 60 giorni dall'arresto. Se Turetta acconsente, la decisione potrebbe arrivare prima, entro 10 giorni. Alla fine della procedura d'esame del mandato di cattura, Turetta dovrebbe essere consegnato alle autorità italiane attraverso lo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Saranno gli agenti italiani ad andarlo a prendere in Germania per riportarlo in Italia.

Tajani: “Credo che Turetta sarà in Italia entro un paio di giorni”

"Credo che nel giro di 48 ore sarà in Italia per essere processato". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a proposito di Filippo Turetta. L'arresto è avvenuto "grazie al lavoro di coordinamento tra le nostre forze dell'ordine e quelle tedesche", ha aggiunto Tajani.

Omicidio Cecchettin, l'autopsia: "Giulia era già morta prima dell'abbandono"

Giulia era già morta quando è stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, dopo essere stata scaricata dall'auto di Filippo. Ne sono convinti gli investigatori sulla scorta di quanto ha riferito loro il medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l'ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone. Come apprende l'ANSA, le coltellate alla testa e al collo erano svariate e molto profonde, inferte con grande violenza. Appare dunque impossibile che la ragazza fosse ancora viva, molte ore dopo,quando l'ex fidanzato ha scaricato il corpo in un canalone, a centinaia di chilometri dal luogo dell'aggressione

Omicidio Giulia Cecchetin, l'autopsia: uccisa a coltellate

Giulia Cecchettin è stata uccisa con almeno 20 coltellate. Sul cadavere della giovane studentessa, recuperato in serata dal dirupo nella zona di Piancavallo in Friuli Venezia Giulia dove è stato individuato nella tarda mattinata di oggi, sono presenti segni di coltellate alla testa e al collo ma anche ferite alle mani e alle braccia. È quanto emerso da una prima ispezione, quella visiva sul corpo, da parte del medico legale Antonello Cirnelli.

La 22enne ha cercato di difendersi dal suo omicida. Sono le ferite riportate alle mani e alle braccia che il medico ha riscontrato sul corpo della giovane studentessa di Vigonovo. Come affermato sia dai soccorritori che dagli inquirenti che stanno indagando sul delitto, il corpo di Giulia non era visibile dal ciglio della strada.

Per il momento si occupano della delicata ed intricata indagine sia la Procura di Pordenone, territorio dove è stato rinvenuto il corpo senza vita, che quella di Venezia, provincia dove è stata sporta denuncia di scomparsa da parte della famiglia e dove l'ex fidanzato Filippo Turetta ha aggredito Giulia come testimoniano le telecamere a Fossò (Venezia).

Il racconto del tremendo video dell'aggressione. "Gettata dentro il bagagliaio"

Il Corriere della Sera rende anche conto del contenuto del video dell'aggression. "La discussione fra i due si fa accesa al parcheggio accanto alla casa di Giulia, nel centro di Vigonovo. «Lasciami! Mi fai male!», la sente urlare un vicino affacciato alla finestra. È l’inizio della fine. Filippo riesce a caricarla in macchina, fa pochi chilometri e infila una strada deserta della zona industriale di Fossò, fermandosi davanti allo stabilimento della Christian Dior, dove c’è qualcuno che li guarda: l’occhio di una telecamera di vilentemente. Giulia cade a terra, sanguinante ed esanime. Filippo si guarda intorno, la prende per i piedi, la trascina fino al retro della Punto, apre il portabagagli e, magrolino ma energico, trova la forza di sollevarla e gettarla dentro".

La sorella di Giulia: "E' stato il vostro bravo ragazzo"

"Per te bruceremo tutto" scrive Elena Cecchettin, sorella di Giulia, per esprimere la rabbia che le esplode in corpo e che la voce non riesce a esprimere. Come racconta il Corriere della Sera, "usa le parole di altre donne: «È stato il vostro bravo ragazzo», è la frase della scrittrice Valeria Fonte che posta nelle sue storie su Instagram. E ancora: «Se domani non torno, distruggi tutto», sembra ripetere accorandosi alla poesia femminista e contro la violenza di genere di Cristina Torres Caceres; «vogliamo un giorno in cui non conosceremo già la fine della storia», urla unendosi al grido della Rete Studenti di Padova, e infine ancora «per te bruceremo tutto»". Infine una dedica a Giulia un saluto: una loro foto assieme in bianco e nero, mentre sorridenti si stringono una a fianco all’altra. "Rest in power I love you".

E ancora: "Io non starò mai zitta, non mi farete mai tacere".

Giulia Cecchettin, Zaia: "Il giorno delle esequie ci sarà lutto regionale"

“Ho dato disposizioni perché nel giorno delle esequie di Giulia sia dichiarato il lutto regionale. Avremo tutte le bandiere delle istituzioni a mezz'asta e l'intero Veneto si stringerà in un abbraccio alla famiglia, agli amici di Giulia, a tutti coloro che le hanno voluto bene”. Lo ha scritto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia in relazione alla morte di Giulia Cecchettin.

“Il dolore e lo sgomento coinvolgono, in queste giornate, l'intera comunità veneta: ci si interroga sui perché di una vita spezzata senza senso, sull'oltraggio a una ragazza che era simbolo per il proprio impegno nella vita e per il suo sorriso gentile – ha proseguito il governatore Zaia –. Dopo questi giorni di frenetiche ricerche, di speranze, di dolore, la dichiarazione del lutto regionale vogliamo diventi anche, nel ricordo di Giulia, un segnale estremamente determinato contro la violenza sulle donne. Propongo quindi di indossare non solo il 25 novembre ma anche nel giorno dei funerali il fiocco rosso, divenuto simbolo contro la violenza di genere, e di esporre nei luoghi pubblici e privati oggetti di colore rosso”. Infine, Luca Zaia invita “le amministrazioni locali a operare, secondo le iniziative che vorranno adottare: una panchina di colore rosso, per ogni comune, potrebbe ad esempio essere importante, ma sono certo che anche i sindaci nei giorni delle esequie ed in seguito sapranno realizzare adeguate iniziative ad alto impatto comunicativo e simbolico” e conclude affermando “il Veneto, nel ricordo di Giulia, lancerà nel giorno delle esequie un forte segnale contro ogni, odiosa, violenza sulle donne”.

Giulia Cecchettin, Bernini: "Ho parlato con rettrice di Padova. Avrà la laurea"

"Ho impressa l'immagine di Giulia abbracciata all'albero con i suoi pupazzetti attaccati allo zaino. Ho parlato con la rettrice di Padova: non è che Giulia riceverà una laurea, Giulia riceverà la sua laurea in ingegneria, perché le mancava solo la discussione della tesi, lei si è laureata avrà quello che le spetta. Le hanno tolto tutto il resto: la vita e il diritto di continuare ad amare". Lo ha affermato la ministra dell'Università Annamaria Bernini, intervenendo all'evento organizzato da FI a Taormina. 

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