Cronache
Grillo jr, via al processo per stupro. Insegnate kite surf, la doppia versione
I cronisti di Corriere e Repubblica in Aula, le loro interviste nel mirino. Parole opposte rispetto all'interrogatorio. "Silvia era lucida". "No, stava male"
Grillo jr, processo per stupro. Le due versioni dell'insegnate di kite surf
L'ora del processo più atteso è arrivata. Domani a Tempio Pausania compariranno davanti al giudice per la prima volta Ciro Grillo e i suoi tre amici, accusati da una ragazza di stupro di gruppo. Il figlio del garante del M5s dovrà difendersi, insieme agli altri compagni che erano in vacanza in Sardegna con lui nel luglio 2019, dalle pesanti accuse formulate da Silvia. Una loro coetanea conosciuta una sera al Billionaire e poi invitata nella villa di famiglia di Grillo, insieme ad un'amica per la notte. La novità di giornata - si legge sulla Verità - è costituita dalla parte civile, che ha deciso di chiamare a testimoniare gli inviati di Corriere della Sera e Repubblica, trasformandoli così non più in osservatori neutrali, ma in partigiani.
Nel mirino dell'avvocata Bongiorno, infatti, ci sarebbero le interviste rilasciate dall'insegnante di kite surf della ragazza che accusa Ciro e i suoi amici di violenza sessuale. Francesca B. - prosegue la Verità - avrebbe dato due versioni opposte dei fatti. Ai giornalisti aveva raccontato di aver visto Silvia "confusa" e che "non riuscì a finire neanche la lezione". Ma è la versione opposta rispetto a quanto affermato nell'immediatezza dei fatti ai carabinieri. In quella deposizione parlò di una ragazza "solare, vivace ed estroversa", escludendo la possibilità che avesse assunto alcol: "Non le avrei fatto iniziare la lezione". Il procuratore ha chiamato a testimoniare 40 persone, tra queste c'è anche la mamma di Ciro, Parvin Tadjik, che quella notte si trovava nell'appartamento adiacente.